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Bergamo, in carcere la droga nascosta tra i pennarelli. Indagato un detenuto- Corriere.it


di Maddalena Berbenni

Trovati 7 grammi di cocaina e 3 di marijuana. La soddisfazione dell Fns Cisl di Bergamo per l’operazione della polizia. In corso ulteriori indagini

«Via Monte Gleno 61, 24125 Bergamo». Mittente e destinatario credevano evidentemente di approfittare delle attività che il carcere tenta di promuovere al suo interno, tra scuola, arte, corsi di scrittura creativa. E invece è andata male a tutti e due. Nel pacco speciale arrivato via posta, gli agenti della polizia penitenziaria hanno trovato la cocaina e la marijuana che erano state accuratamente nascoste tra evidenziatori e coloratissimi pastelli a cera. Poche dosi, rispetto ai sequestri ben più ingenti di cui si legge non così di rado (la Questura nei giorni scorsi ha recuperato 13 chili di hashish, giusto per citare l’ultimo carico). Ma certo colpisce l’indirizzo impresso sulla busta, proprio la casa circondariale intitolata a don Fausto Resmini. Per la Cisl-Fns, che ha diffuso la notizia dell’operazione, è un modo per riportare l’attenzione sui tanti problemi che personale sempre più ridotto in termini numerici si trova a gestire ogni giorno. A cominciare da quello del sovraffollamento.

Dunque, la storia. Ai detenuti è consentito ricevere corrispondenza. Tra i tanti pacchi arrivati nei giorni scorsi in via Gleno, tutti sottoposti a controlli, ha insospettito uno in particolare. All’interno, c’erano normali evidenziatori e pastelli a cera, che però, a una verifica più attenta, hanno svelato la loro vera funzione. Non accompagnare qualche lettura o attività artistica, ma veicolare droga. Sono state sequestrate quattro palline di cocaina, per 7 grammi in tutto, e una di marijuana di 3 grammi. C’è almeno un indagato, il detenuto destinatario della «sorpresa», ma sono in corso ulteriori indagini coordinate dal sostituto procuratore Emma Vittorio con il comandante della polizia penitenziaria Aldo Scalzo. Contattato, si limita a confermare quanto comunicato dai sindacalisti della Cisl-Fns e gli ultimi dati che danno il carcere di Bergamo tra i più affollati in Italia, mentre il numero degli agenti resta quello di sempre. Attualmente in via Gleno — che è una casa circondariale, in teoria dovrebbe accogliere solo indagati con misure cautelari, non chi sconta una pena definitiva — sono ospitati 540 detenuti a fronte di una capienza di 320. La polizia penitenziaria ha invece a disposizione 180 uomini.

«Non solo non aumentiamo, ma anzi caliamo, io ormai mi sento come un disco rotto», dichiara Francesco Trovè della Fns-Cisl. Lui è ispettore, parla alla fine del turno. «Quello che abbiamo voluto comunicare, diffondendo la notizia del sequestro di droga, è che nonostante le tante difficoltà che lamentiamo da anni, non ci arrendiamo e nel nostro piccolo contribuiamo alla sicurezza anche in questo modo», dichiara. Non è solo un problema di numeri e di sovraffollamento. «Ci sono tanti altri temi», evidenzia Trovè. Uno è quello dei detenuti con problemi psichiatrici. Anche il procuratore Antonio Chiappani ne ha parlato di recente. I posti nelle Rems, le Residenze per l’esecuazione delle misure di sicurezza, sono pochissimi. Quando non si trovano, la gente finisce in carcere. «Parliamo di persone malate, per le quali noi non abbiamo una formazione specifica. È un po’ come — conclude Trovè— mandare in palestra in cardiopatico».

23 febbraio 2023 (modifica il 23 febbraio 2023 | 11:04)



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Written by bourbiza mohamed

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