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Migranti, nuova strage dopo Cutro: 65 dispersi. L’Onu: “Inaccettabile, i nostri appelli all’Europa inascoltati”.

Un solo corpo recuperato, quello di una giovane donna, ma ben 64 dispersi. Sarebbe altissimo il costo di vite umane di un altro naufragio avvenuto nel mare Jonio sulla rotta del mediterraneo orientale verso l’Italia, di una barca partita dalla Turchia. La strage più grande dopo Cutro, sulla stessa rotta.

A raccontarlo gli undici migranti superstiti soccorsi dalla Guardia costiera e sbarcati questa mattina nel porto calabrese di Roccella Jonica, per poi essere accolti nella tensostruttura della Croce Rossa. Tra loro anche una donna incinta.

Il monito all’Europa di Unhcr, Oim e Unicef

Si indignano le agenzie dell’Onu, Unhcr, Oim e Unicef che firmano una nota congiunta di forte rimprovero all’Europa per l’assenza di un dispositivo efficiente di soccorsi in mare. “Se questi dati dovessero essere confermati il numero dei morti e dispersi nel Mediterraneo centrale salirebbe a oltre 800, una media di quasi 5 morti e dispersi al giorno dall’inizio dell’anno. Questi ennesimi incidenti generano un senso di profonda frustrazione per i ripetuti appelli inascoltati a potenziare risorse e capacità per le operazioni di ricerca e soccorso in mare a supporto della Guardia Costiera Italiana. Ogni naufragio rappresenta un fallimento collettivo, un segno tangibile dell’incapacità degli Stati di proteggere le persone più vulnerabili».

L’incendio del motore a bordo

Secondo la prima ricostruzione del naufragio nello Ionio, a bordo della barca a vela partita otto giorni prima dalla Turchia con circa 80 persone, ci sarebbe stato un incendio che avrebbe fatto colare a picco l’imbarcazione. Tra i superstiti anche due donne ( una delle quali incinta) e due bambini, presenze che fanno pensare che a bordo – come speso avviene sulla rotta turca – ci fossero diverse donne e minori.

Secondo il giornalista di Radio radicale Sergio Scandura che monitora i tracciati in mare e in cielo, il naufragio sarebbe avvenuto in acque Sar italiane a popò più di 100 miglia da Roccella Ionica.

A bordo dell’imbarcazione naufragata soprattutto afghani, iraniani e curdi.

Il primo salvataggio da parte di diportisti francesi

Da questa notte la Guardia costiera è alla ricerca dei dispersi. La segnalazione della barca che stava affondando è arrivata da alcuni diportisti francesi a circa 120 miglia dalle coste calabresi, al limite tra le acque Sar italiane e quelle greche.

Sono stati proprio i diportisti a recuperare i 12 sopravvissuti al naufragio. Ricevuto il “mayday” con la barca di migranti ormai semiaffondata, la sala operativa di Roma prima ha dirottato sul posto due mercantili vicini in attesa dell’arrivo di due motovedette della Guardia costiera calabrese mentre un Atr sorvolava la zona dall’alto. I superstiti prima portati a bordo di uno dei due mercantili, sono stati poi trasbordati sulla motovedetta della Guardia costiera che li ha portati a terra. La donna è morta subito dopo lo sbarco.



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Written by bourbiza mohamed

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