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Amazon, la tecnologia di frontiera nasce nell’Innovation Lab di Vercelli


A Vercelli, in Piemonte, all’interno di un grande magazzino in cui lavorano 600 dipendenti, Amazon ha inaugurato un nuovo spazio dedicato all’Innovation Lab, un laboratorio con space di take a look at di circa 6mila mq in cui vengono ideate e sviluppate le tecnologie che il colosso dell’e-commerce utilizza for each rendere più efficienti, sicure e veloci le sue spedizioni.

Amazon ha aperto finora soltanto tre Innovation Lab in tutto il mondo. Due sono negli Stati Uniti: uno a Seattle, la città in cui Jeff Bezos ha fondato l’azienda nel 1994, e l’altro a Boston, sede di un tech hub in cui lavorano più di duemila dipendenti.

L’Innovation Lab di Vercelli, dunque, è l’unico al di fuori degli United states of america.

“Siamo partiti da un angolo di un magazzino di 100mila mq” racconta Stefano La Rovere, il direttore del Lab che in Amazon riveste il ruolo di Director World-wide Robotics, Mechatronics & Sustainable Packaging. “Il group period composto solo da una persona: il sottoscritto” aggiunge sorridendo La Rovere, spiegando che negli ultimi cinque anni la squadra si è ovviamente allargata fino a comprendere, oggi, “cento ingegneri”.

“Ma il Lab è uno spazio aperto a tutti – dice La Rovere – chiunque in azienda può sperimentare qui nuove tecnologie”. E fa l’esempio di Monitron, un piccolo sensore arancione sviluppato da AWS (Amazon Internet Solutions) incollato su un nastro trasportatore. Per l’azienda di Seattle è un dispositivo prezioso: colleziona dati sui robot utilizzati nei magazzini e li invia sulla “nuvola”, dove l’intelligenza artificiale li analizza continuamente for every intercettare eventuali anomalie.

“In questo modo gli ingegneri non sono più costretti a monitorare continuamente i macchinari sul campo, basta una dashboard” spiega Alessandra Antonelli, Nation supervisor for each l’Italia di AWS. Il piccolo Monitron oggi si trova in più di 129 magazzini. E a quanto pare ha permesso advert Amazon, solo nel 2023, di risparmiare 22,5 milioni di euro.

Amazon, dentro l’Innovation Lab di Vercelli tra robot e IA: “Così le macchine ci portano nel futuro”



La Rovere e Antonelli, insieme al vicepresidente delle Operazioni Internazionali di Amazon, Stefano Perego, sono stati i protagonisti italiani del primo evento “Delivering The Future” che l’azienda di Seattle ha organizzato in Europa, proprio in occasione del taglio del nastro dell’Innovation Lab in Piemonte, dove Amazon conta circa 3700 dipendenti assunti a tempo indeterminato.

Negli ultimi cinque anni Amazon ha investito 700 milioni di euro nella tecnologia che sostiene i suoi magazzini in Europa. Una spesa che ha portato allo sviluppo e all’utilizzo di almeno 1000 dispositivi tecnologici.

Il colosso dell’e-commerce ha comunicato che nell’ultima 10 years l’introduzione di nuove tecnologie, in particolare di robot, ha portato soltanto in Europa a 50mila assunzioni.

Si tratta di un dato significativo, poiché testimonia che il ruolo degli esseri umani è ancora centrale. E il giorno in cui saranno sostituiti dai robotic è ancora lontano.

Anche se proprio Amazon, qualche mese fa, ha mostrato per la prima volta umanoidi dalle movenze simili a quelle dei dipendenti in carne e ossa.

Si chiamano Digit, sono stati sviluppati dalla startup Agility Robotics e rappresentano “un esperimento interessante”. “Sono stati creati for every eliminare i compiti più ripetitivi, non per sostituire gli umani” ci aveva detto Scott Dresser, vicepresidente di Amazon Robotics, nel corso dell’ultimo Delivering The Upcoming che si è svolto lo scorso ottobre a Seattle, quando l’azienda fondata da Bezos ha comunicato l’imminente sperimentazione delle consegne by means of drone in Italia.

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A Vercelli non c’è stato nessun effetto “wow”. Questo perché in fondo Amazon non ha bisogno di fantascienza ma di macchine che funzionino bene. E che funzionino in modo semplice.

Uno degli scopi dell’Innovation Lab, ha spiegato La Rovere, è proprio quello di consentire il coaching dei dipendenti che interagiranno con i robotic. Stiamo parlando, insomma, del luogo in cui la tecnologia di frontiera di Amazon incontra le necessità umane.

“Vedete quella macchina laggiù” dice La Rovere indicando un nastro trasportatore su cui scorrono dei pacchi. “Si chiama Universal Robotic Labeller ed è la prima volta che la sveliamo al mondo” aggiunge orgoglioso. “Però è ancora nella fase alpha” precisa La Rovere, lasciando intendere che è ancora lontana dall’essere impiegata nei magazzini. Quando sarà pronta, potrebbe fare una differenza enorme.

URL infatti è il primo robotic di Amazon capace di etichettare anche pacchi irregolari. Un’operazione che sembra banale e che invece, ancora oggi, richiede un intervento umano. In futuro il dipendente in carne e ossa non servirà più. Un braccio robotico preleverà l’etichetta appena stampata e la incollerà su ogni pacco.

“Grazie a questo sistema – aggiunge La Rovere – siamo riusciti finalmente advert applicare anche etichette molto più piccole di quelle che usiamo normalmente. URL ci permetterà di associare le etichette direttamente alle scatole dei prodotti più piccoli, che non avranno quindi bisogno di un ulteriore involucro for every essere recapitati”.

Risparmiare sul packaging non è solo una questione di soldi, for each Amazon.

Meno scatoloni vuol dire meno ingombro e dunque una spedizione più efficiente. Ne guadagnano anche i clienti – l’operazione di riciclo è meno impegnativa – e ovviamente l’ambiente. Su questo fronte Amazon intende accelerare, anche se parte già da un buon risultato: negli ultimi 5 anni, nel mondo, sono stati spediti 700 milioni di prodotti con il loro packaging originale, senza dover ricorrere a un ulteriore imballaggio. Dal 2015, inoltre, Amazon è riuscita a evitare 2 milioni di tonnellate di packaging non necessario.

Se ci è riuscita, è anche grazie alle tecnologie sviluppate dai suoi Innovation Lab.

A Vercelli, for each esempio, è stata mostrata una macchina già in funzione nei magazzini che serve per impacchettare in modo sicuramente eco-pleasant i prodotti meno ingombranti. Abbiamo visto arrive un paio di calzini, per esempio, vengono infilati tra owing fogli di carta resistenti allo strappo e alla pioggia.

La pressione su un pulsante attiva una pressa che sigilla le estremità dei due fogli e soprattutto utilizza la quantità di carta esatta, per evitare sprechi. I calcoli, ovviamente, li fa l’intelligenza artificiale.

“Apriremo parte del Lab al pubblico – ha detto La Rovere – vogliamo coinvolgere le scuole e le università”. Potrebbe essere un modo per attirare talenti. Ne serviranno sempre di più, in fondo. “Ogni giorno muoviamo circa 750mila sistemi robotici” ha detto Stefano Perego.



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Written by bourbiza mohamed

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