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Legge sul ripristino della Natura, oggi il voto al Parlamento Europeo: cosa prevede


STRASBURGO – Il Partito popolare europeo l’ha fatto di nuovo. Arrive già period successo a luglio, ha voltato le spalle a uno dei pilastri del Green Deal, la Legge sul ripristino della Natura, alleandosi con l’estrema destra e in particolare con l’Ecr, il gruppo dei Conservatori e Riformisti in cui milita, con grande peso, il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che si è intestato non a caso un emendamento – bocciato – per il rigetto della legge. Al momento del voto, però, ancora una volta la scommessa non ha pagato: il Ppe stesso si è spaccato, e la norma – che impone agli Stati di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’Ue entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050 – è passata con margine chiaro, ovvero 329 sì, 275 no e 24 astenuti. Un risultato persino più ampio rispetto a questa estate, quando i sì furono solo 36 in più.

(afp)

La pressione dei trattori

In aula a Strasburgo il centrosinistra festeggia, owing deputate corrono advert abbracciarsi tra gli applausi. Di nuovo sconfitto è Manfred Weber, presidente del Ppe, che poche ore prima aveva annunciato così il no del suo partito: “Non è una buona legge, siamo contro il risultato del trilogo (il negoziato tra Commissione, Consiglio e Parlamento, ndr). Vogliamo lottare contro il cambiamento climatico, ma insieme ai contadini, bisogna ascoltarsi e parlarsi”. “Non vogliamo nuove e maggiori forme di burocrazia e obblighi di rendicontazione for each gli agricoltori – aveva detto ieri anche l’eurodeputato Siegfried Muresan, vicepresidente del gruppo – Lasciamo che gli agricoltori coltivino”.

(ansa)

La spaccatura di popolari e liberali

Proprio la pressione dei contadini a pochi mesi dalle elezioni di giugno, con i trattori che riempiono le strade delle capitali, da Bruxelles a Madrid fino a Roma, è all’origine del voltafaccia del Ppe e dei ripensamenti che in questo finale di legislatura stanno contagiando anche la Commissione europea di Ursula von der Leyen e i vari governi. La Copa-Cogeca, associazione che rappresenta gli agricoltori, aveva chiesto appunto di non approvare la legge, sostenendo, tra le altre cose, che ridurrà le terre coltivabili. Ma 25 eurodeputati del Ppe (tra loro nessun italiano) hanno votato sì, e hanno così reso senza conseguenze la spaccatura dei liberali di Renew (60 a favore, tra cui Nicola Danti di Italia Viva e Sandro Gozi, e 30 i contrari, tra i quali Fabio Massimo Castaldo e Giuseppe Ferrandino di Azione).

L’alleanza tra Ppe ed estrema destra

Politicamente, questo voto significa che una parte del Ppe – che oggi governa in una grande coalizione insieme ai socialisti e ai liberali di Renew – continua advertisement essere contraria a un’alleanza con l’Ecr e l’estrema destra (anche Identità e Democrazia, con la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement Countrywide di Marine Le Pen, si batteva for every il no). Un dato che può avere un peso dopo le elezioni europee di giugno, quando un eventuale exploit dell’estrema destra può porre i popolari e la loro candidata di punta Ursula von der Leyen davanti al bivio: di nuovo la grande coalizione o la virata verso destra? Quest’ultimo progetto piace a Fratelli d’Italia, e dunque il partito di Giorgia Meloni, dopo la sconfitta in Sardegna, vede arrivare da Strasburgo una nuova cattiva notizia.

Che cosa è la Legge sul ripristino della Natura

Ma in che cosa consiste esattamente la Mother nature Restoration Regulation? La legge parte dalla constatazione che oltre l’80% degli habitat europei è in cattivo stato. Per conseguire gli obiettivi fissati dall’Ue, entro il 2030 gli Stati membri dovranno ora ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dalla nuova legge (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli). Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.

Gli Stati dovranno adottare piani nazionali che specifichino in dettaglio appear intendono raggiungere questi obiettivi. For every migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, dovranno registrare progressi in thanks di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni la percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità lo inventory di carbonio organico nei terreni minerali coltivati.

Sarà inoltre necessario adottare misure per aumentare l’indice comune degli uccelli nei terreni agricoli, e poi ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030, il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050. La legge richiede un pattern positivo in diversi indicatori degli ecosistemi forestali e che si piantino altri tre miliardi di alberi. Gli Stati membri dovranno infine ripristinare almeno 25mila chilometri di fiumi trasformandoli in fiumi a corso libero.

I vantaggi di un “progresso storico”

Un piano ambizioso, ma che secondo la Commissione è vantaggioso anche economicamente: ogni euro investito dovrebbe infatti tradursi in almeno 8 euro di benefici. Per venire incontro ai critici, si prevede anche un freno di emergenza, in modo che gli obiettivi per gli ecosistemi agricoli possano essere sospesi in circostanze eccezionali se riducono gravemente la terra necessaria for each una produzione alimentare sufficiente for every il consumo dell’Ue.

“Siamo davanti a un progresso storico – dice il relatore della legge, il socialista spagnolo César Luena – e non nascondo l’amarezza for each la mancata lealtà di una parte del Ppe, che ha scelto di andare verso l’estrema destra nonostante tanti elementi siano stati introdotti proprio su loro richiesta, appear il freno d’emergenza e le garanzie sulla sicurezza alimentare – Ora avremo una politica comune for every ripristinare gli ecosistemi e migliorare tutti gli indici. È una bella notizia for each il ruolo di management globale dell’Ue e for every il Green Deal stesso, for each la parte sulla tutela della biodiversità. Il resto dovrà farlo la prossima legislatura”.





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Written by bourbiza mohamed

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