Disordini in Ecuador: almeno 10 morti e altri presi in ostaggio dai cartelli mentre il presidente ordina una brutale repressione della “guerra civile” del narcotraffico

For every lungo tempo un rifugio pacifico stretto tra i principali esportatori di cocaina, Colombia e Perù, l’Ecuador ha visto esplodere la violenza negli ultimi anni mentre bande rivali legate ai cartelli messicani e colombiani si contendono il controllo.

Martedì, i gangster hanno dichiarato guerra dopo la fuga di domenica di uno dei più potenti manager della narcotraffico dell’Ecuador.

Dopo la fuga di Jose Adolfo Macias, alias “Fito” – chief della più grande banda dell’Ecuador Los Choneros – Noboa lunedì ha dichiarato lo stato di emergenza a livello nazionale e il coprifuoco notturno.

Le bande hanno reagito prendendo in ostaggio agenti di polizia, provocando esplosioni in varied città e martedì prendendo d’assalto uno studio della TC Television di proprietà statale a Guayaquil con armi ed esplosivi.

La polizia è entrata nello studio dopo circa 30 minuti di caos.

Il presidente Daniel Noboa ha definito la crisi un “conflitto armato interno” e ha ordinato operazioni militari contro le bande che ha descritto come “organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti”.

È in corso una caccia all’uomo per Fito, che stava scontando una pena di 34 anni per criminalità organizzata, traffico di droga e omicidio.