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Jorge Lorenzo ora corre con le supercar: “Ho imparato dai videogame. L’AI mi fa paura ma le auto autonome sono il mio sogno”


“Quando correvo in moto avevo comprato una criosauna per immergermi in tre minuti a -180° e recuperare più velocemente”. Jorge Lorenzo, pilota spagnolo tre volte campione del mondo in MotoGP, racconta il suo rapporto con la tecnologia in una chiacchierata in macchina mentre si dirige all’autodromo di Monza. Lorenzo è approdato in pianta stabile nel team Q8 Hi Perform, per cui compete nella Porsche Carrera Cup (16-17 settembre a Monza, 7-8 ottobre a Milano e 28-29 ottobre a Imola).

Il pilota ci spiega come per il passaggio alle quattro ruote sia stato fondamentale l’utilizzo di un simulatore che possiede a casa. “Anche se il mio primo oggetto tech – si confessa – è stato un cappellino con un ventilatore integrato”. “Ero piccolo e – continua – mio padre gestiva un’attività di noleggio kart all’interno di un parco acquatico. Glielo chiesi e mi disse che me lo avrebbe comprato se fossi riuscito a fare dieci pedalate in impennata con la bici. Ci provai tutta l’estate e alla fine ci riuscii. Ero il ragazzo più felice del mondo”.

A bordo di una Porsche Panamera, Jorge si districa in mezzo al traffico delle diciotto, ricordandoci come per quanto ami la competizione non sia un fan della guida urbana: “Sarei l’uomo più felice del mondo con la guida autonoma anche se – dice – l’intelligenza artificiale ha dei lati che mi fanno paura”. E tra una battuta e l’altra, inevitabile un accenno all’antagonista Valentino Rossi: “Oggi la nostra rivalità è sopita e abbiamo un rapporto cordiale. Quando ci vediamo parliamo tranquillamente e mi va bene così”.

di Andrea Lattanzi



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Written by bourbiza mohamed

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