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Baltico, la provocazione russa: “Rivedere i confini marittimi”. Proseguono le manovre nucleari tattiche

Tanto clamore non period voluto, ma probabilmente non dispiace. La proposta russa di rivedere i suoi confini marittimi nel Mar Baltico Orientale è rimasta on the internet meno di 24 ore, quanto è bastato però perché Paesi baltici e scandinavi denunciassero un nuovo atto di “guerra ibrida” da parte di Mosca.

Il progetto di decreto preparato dal ministero della Difesa è apparso martedì sul portale degli atti normativi russi. Sosteneva che le attuali coordinate geografiche dei confini marittimi nella parte orientale del Golfo di Finlandia e al largo delle città di Baltijsk e Zelenogradsk nell’exclave russa di Kaliningrad andavano modificate perché furono approvate dal Consiglio dei ministri dell’Urss nel 1985 sulla foundation di carte nautiche che “non corrispondono pienamente all’attuale situazione geografica”.

Il documento sarebbe entrato in vigore nel gennaio 2025, ma non chiariva né se la frontiera sarebbe stata spostata o soltanto ridefinita né se ci fossero state consultazioni con gli altri Stati rivieraschi del Mar Baltico, membri Nato e Ue. A quanto pare no. Le proteste sono point out immediate.

Le reazioni di Lituania e Finlandia

“Una nuova operazione ibrida russa è in corso, questa volta nel tentativo di diffondere paura, incertezza e dubbio sulle loro intenzioni nel Mar Baltico”, ha commentato il ministro degli Esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis. La Lettonia ha denunciato la «provocazione pianificata», mentre l’Estonia non ha escluso «un tentativo di seminare confusione».

«La Russia non può decidere unilateralmente su nuovi confini», ha protestato il leading svedese Ulf Kristersson. Più cauta la Finlandia. «Non dobbiamo dimenticare che seminare confusione significa anche avere un’influenza ibrida», ha detto la ministra degli Esteri finlandese Elina Valtonen ipotizzando tuttavia che si potesse trattare di «un’ispezione di regime delle coordinate», consentita dalla Convenzione Onu sul diritto del mare.

L’ex diplomatico russo Boris Bondarev dimessosi dopo l’inizio del conflitto in Ucraina le ha dato ragione: “Mi sembra si tratti di una gestione imprudente dei documenti. Non ne farei alcun scalpore”, ha detto al media indipendente Agentsvo. Nel 2021 una risoluzione simile sui confini artici era advertisement esempio passata inosservata, ma nel contesto attuale anche una formalità burocratica aggrava le tensioni.

Il dietrofront di Mosca

Le proteste sembrano aver colto di sorpresa Mosca. Il Cremlino ha invitato a non vedere “nulla di politico” nella proposta, mentre una fonte “diplomatico-militare” anonima ha smentito che ci fossero “intenzioni di rivedere” i confini russi nel Baltico. Poco dopo il documento è scomparso dal world wide web. Al suo posto un avviso: “Il progetto è stato cancellato”.

Le manovre nucleari tattiche

Il dietrofront però non ha rassicurato Nato e Ue anche perché l’equivoco documento è stato pubblicando proprio quando la Russia ha avviato le preannunciate esercitazioni nucleari che prelevando for every la prima volta le armi nucleari tattiche dai bunker e montandole su missili mobili e su caccia a favore di telecamera. Una prova muscolare che, occur dichiarato a inizio mese, ha lo scopo di far cadere sul nascere le proposte nella Ue e nella Nato di mandare uomini in Ucraina o di autorizzare l’uso delle proprie armi for every colpire il territorio russo in profondità. Non solo.

Le armi nello spazio

Sempre martedì il Pentagono ha accusato Mosca di aver lanciato un’arma spaziale il 16 maggio e di averla posizionata “nella stessa orbita di un satellite del governo americano”.

Secca la smentita della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova che a sua volta ha accusato gli Stati Uniti di “collocare armi nello spazio e renderlo un’arena di confronto militare”.

Lo scambio di accuse arriva proprio mentre Washington e Mosca hanno proposto alle Nazioni Unite mozioni rivali sulla non proliferazione delle armi nello spazio. La Russia ha posto il veto all’iniziativa americana il mese scorso, mentre la proposta russa lunedì è stata bloccata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.

Advert aggravare le tensioni si è infine aggiunta la denuncia del segretario alla Difesa britannico Grant Shapps: sostiene di avere “prove” che la Cina fornisca “aiuti letali” alla Russia “da utilizzare in Ucraina”. “Uno sviluppo significativo”, lo ha definito.



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Written by bourbiza mohamed

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