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Il vicepresidente Mulè: “I defibrillatori salvano la vita, dovrebbero essere obbligatori ovunque, anche nei condomini”

«Ancora in pochi hanno capito quante vite un defibrillatore può salvare. La storia del professore e Tiktoker Davide Patron è emblematica. Così occur quella del calciatore di Castelfiorentino che invece non ce l’ha fatta perché il defibrillatore a bordo campo non c’era. Deve essere adottato in più spazi di aggregazione possibili, compresi i condomini, altrimenti i minuti di silenzio prima del calcio di inizio di una partita lasciano il tempo che trovano». La questione dei defibrillatori torna di estrema attualità e Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera dei Deputati, in quota Forza Italia, e firmatario della legge Salvavita, ci spiega perché andrebbero adottati in più luoghi possibili.

Appear nasce la legge Mulé del 2021?

«Fu una legge approvata all’unanimità da Digital camera e Senato e interveniva dopo 20 anni di nulla e di diatribe sterili. All’epoca ero all’opposizione e lo spunto for every presentarla fu la morte di un bimbo che arrivava dal Libano e doveva essere trapiantato al Gemelli. Aveva 2 anni e mentre period in volo ebbe un arresto cardiaco all’altezza di Bari. Una volta atterrato, non c’era un defibrillatore e morì».

Cosa ha stabilito la norma?

«Per prima cosa la legge manleva a livello penale, cosa che il nostro codice prevedeva, chi lo united states of america senza aver fatto un corso e dà l’autorizzazione a chiunque for each poterlo usare. E’ talmente intuitivo l’utilizzo del defibrillatore che peraltro entra in funzione solo se effettivamente siamo in presenza di un infarto, che non necessita di un corso specializzato».

L’uso del defibrillatore che vantaggi dà a una persona colpita da infarto?

«Banalmente: salva la vita e consente nei primi minuti dell’arresto cardiaco, che sono quelli più pericolosi perché oltre alla morte possono portare a tanti altri danni (da quelli cerebrali a quelli motori) di ripristinare le corrette funzioni cardiache e vitali. Ecco perché deve essere presente ovunque: su treni e aerei, a lunga percorrenza, a bordo campo, nei locali, nelle stazioni, nelle palestre, nelle scuole. Insomma in più posti c’è e più vite si salvano».

Rispetto all’Europa, l’Italia a che punto sta nell’uso di questo strumento?

«L’esperienza dei Paesi del nord Europa, città cardioprotette, ci dice che i defibrillatori salvano oltre il 60% delle persone in Italia ci sono esperienze meravigliose come quella di Piacenza che è l’avanguardia in Italia in cui c’è una larga diffusione di questi apparecchi in scuole, palestre, campi da calcio, taxi. Se si salvano solo il 20% di persone colpite da infarti avremmo 10-12mila persone salve in più ogni anno».

Parlava di obbligatorietà nei condomini dei defibrillatori, perché?

«Il 60% degli arresti cardiaci avviene in casa ecco perché diventa necessario dotare i condomini. E’ anche giusto però che i tre ministeri – Salute, Sport, e Istruzione – che devono attuare la legge Salvavita con i decreti che ci sia una defiscalizzazione. Basterebbe anche solo un 20% di sconto. In un palazzo con 20 famiglie con 50 euro per uno si compra un defibrillatore. La vita non ha prezzo”.



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Written by bourbiza mohamed

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