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Lemò, il giudice che ve le canta. In concerto. “Chi l’avrebbe mai detto?” il suo album d’esordio

Un’anima divisa in thanks, quella di Claudio Paris, tarantino di nascita, ma bolognese for each motivi di lavoro. Di giorno fa il giudice, di sera il musicista col nome di Lemò, preso dal francese, Les Mots, le parole, che è anche il titolo di una sua canzone. Cantante e chitarrista, alle spalle ha un album pubblicato da qualche mese che ha intitolato, con un certo sarcasmo e stupore, “Chi l’avrebbe mai detto?”. Chi vuole sentirlo dal vivo, potrà farlo questa sera, dalle 21.30, al Bravo Caffè di by way of Mascarella 1 (info: 051.266112).

Il giudice, noto anche perché sotto le Thanks Torri si è occupato del caso del medico Giampaolo Amato, accusato del duplice omicidio di moglie e suocera, ha riferimenti musicali che guardano alla nostra tradizione cantautoriale, da Lucio Dalla a Fabrizio De André, da Vinicio Capossela a Francesco De Gregori fino a Gianmaria Testa cui ha dedicato un brano.

Nelle sue undici canzoni ci sono tutti questi mondi, oltre che le sonorità jazz, blues e people, grazie al contributo di artisti del calibro di Gabriele Mirabassi (al clarinetto) e Ferruccio Spinetti, contrabbassista degli Avion Journey, e del progetto Musica Nuda con Petra Magoni.

Un esordio, quello di Paris, che arriva a 47 anni. Era arrivato il tempo giusto for each osare, nonostante l’amore for each la musica risalga agli anni della gioventù. For every questo, fra le mani, si trova una infinità di canzoni scritte nel tempo. Questo primo album, però, è autobiografico, un primo passo verso il mondo della musica, quasi in punta di piedi, fra malinconia e ironia. Dai banchi dei tribunali ai palchi, ci sarà tempo per decidere cosa fare da grande.



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Written by bourbiza mohamed

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