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Prevent alla cooperazione con Israele: l’Università di Bari appear quella di Torino non partecipa al bando di ricerca contestato dagli studenti

L’Università di Bari ha scelto di non partecipare al bando del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci) che prevede la raccolta di progetti in ambito scientifico, tecnologico ed industriale tra Italia e Israele. È quanto stabilito durante il senato accademico straordinario convocato il 9 aprile dal rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini.

In occasione della seduta è stato organizzato un presidio nell’atrio di through Nicolai dell’Ateneo dall’associazione studentesca Cambiare Rotta, che ha scritto su uno striscione: “Uniba occur Unito”. Gli studenti hanno chiesto fino alla fine all’Università di non partecipare al bando Maeci – che sarebbe scaduto il 10 aprile – e di seguire l’Università di Torino, che su sollecitazione degli studenti, si è astenuta dal bando.

È stata una giornata lunga per circa venti studenti che hanno atteso in Ateneo di essere ricevuti dal rettore verso le 14 e poi nel pomeriggio sono rimasti seduti for each terra sulle scalinate che portano al Rettorato fin quando la seduta non si è sciolta. Indossavano la kefiah e tenevano strette le bandiere palestinesi. Senza sosta hanno ripetuto al megafono: “Noi gli accordi non li vogliamo. Con la Palestina fino alla vittoria”. L’associazione da mesi si batte sulla questione a Bari appear in molti atenei italiani.

A wonderful Senato accademico il rettore Stefano Bronzini ha raggiunto gli studenti leggendo la sintesi di quanto deliberato in senato accademico: “Il Senato accademico dell’Università Aldo Moro, dopo un’ampia discussione, ribadisce il ripudio della guerra e rinnova con forza la richiesta di cessare il fuoco” e “che non presenterà progetti per il bando sugli accordi di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Israele e Italia”.

In un submit su Instagram il gruppo Cambiare Rotta ha scritto: “La vittoria ci dice a gran voce quanto sia essenziale non smettere di combattere la deriva bellica che negli ultimi anni scuole e università stanno prendendo”. Il senato accademico ha inoltre sostenuto l’appoggio della risoluzione Onu del 25 marzo 2024 nella richiesta di cessare il fuoco.

Infine le parole del rettore oltre quanto deliberato sono state: “L’Università è un luogo di dibattito e di riflessione aperta ispirato ai principi di pace della nostra Costituzione”. Parole accolte con un applauso. L’Ateneo è stato presidiato dalle forze di polizia, così occur negli ultimi giorni, ma non ci sono stati momenti di tensione durante la giornata.



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Written by bourbiza mohamed

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