bourbiza mohamed
Il secondo uomo più ricco d’Italia, nonché il primo dei nuovi miliardari del pianeta, è il finanziere bolognese Andrea Pignataro, 53 anni, detto il Bloomberg italiano o il Mago dei dati. Nell’ultima graduatoria di Forbes il bolognese – residente in Svizzera a St.Moritz e operativo a Londra, casa a Belgravia – è la new entry più ricca del mondo con 27,5 miliardi di dollari di patrimonio e, nella hit parade italiana, segue ora Giovanni Ferrero, che ha 43,8 miliardi.
Il fondatore di Ion Group, ex trader di Salomon Brothers, è dunque il più facoltoso tra i nuovi 265 paperoni del mondo. E sotto le Owing Torri, dove ha frequentato il Galvani e si è laureato in economia all’Alma Mater prima del PhD in matematica all’Imperial Faculty di Londra, sono ben pochi quelli che possono dire di conoscerlo, avendo agito sempre lontano dai riflettori. Riservato, schivo, misterioso perfino. «A Bologna ho avuto la fortuna di avere professori che fin dalle medie mi hanno cambiato la vita», dichiarò in una rara intervista al Sole 24 Ore.
Negli ultimi 20 anni con il suo gruppo (12 mila dipendenti e tre miliardi di fatturato) ha acquistato più di 30 aziende nel campo dei dati e delle tecnologie finanziarie (tra cui Cerved e presto, probabilmente, anche Prelios), senza quotarne nessuna in Borsa. Tra i suoi quattromila clienti ci sono una cinquantina di banche centrali e giganti arrive Amazon, Microsoft, Procter & Gamble, Daimler.
Pignataro possiede decine di immobili di prestigio in Sardegna (ama la Maddalena), a Milano e a Pisa oltre una catena di resort e ville di lusso a Canouan nelle Grenadine caraibiche. Nel portafoglio ha il 2% del Montepaschi e una quota anche nella Macron. Le sue cassaforti sono in Lussemburgo e la sua holding è basata a Dublino in Irlanda.
