La famiglia
Putin nasce il 7 ottobre 1952 a San Pietroburgo, allora Leningrado. La madre Maria Ivanovna Shelomova è un’operaia, il padre Vladimir Spiridonovich un ex sommergibilista e agente della polizia segreta Nkvd3.
L’infanzia nell’Urss
Cresce in una kommunalka, un’abitazione condivisa con altre famiglie, dove dà la caccia ai topi. Un giorno mette in un angolo un ratto che gli si lancia contro.
È così che impara che non bisogna “mai mettere qualcuno in un angolo”
L’adolescenza
La vita nelle strade di Leningrado gli insegna un’altra lezione che riassume così: “Se la rissa è inevitabile, colpisci per primo”.
Studente di legge
Nel 1970 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza e conosce il professore Anatolji Sobchak che diventerà il suo mentore politico.
Nel Kgb
Dopo la laurea nel 1975, viene assunto come agente del Kgb.
Il matrimonio
Nel 1982 sposa l’ex hostess Ljudmila Skrebneva da cui divorzierà nel 2013. E nel 1985 viene destinato a Dresda, allora Germania dell’Est
Le figlie segrete
Dal matrimonio nascono due figlie, di cui fino a qualche anno fa si ignorava l’esistenza. La maggiore, nata nel 1985, si fa chiamare Maria Vorontsova. La seconda, nata un anno dopo, Katerina Tikhonova.
Le prime presidenziali russe
Il 12 giugno 1991 Boris Eltsin vince le prime presidenziali della Federazione Russa nata dopo il crollo dell’Urss. Nel 1998 nomina Putin capo dell’Fsb, l’ex Kgb, e il 9 agosto 1999 premier.
La seconda guerra cecena
A fine agosto del 1999, dopo una serie di misteriosi attentati in vari condomini attribuiti ai separatisti ceceni, Putin sferra la seconda guerra cecena. La Russia diventa teatro di diversi attentati dei ribelli, tra cui l’assedio del Teatro Dubrovka di Mosca nel 2002 e della scuola di Beslan nel 2004
Il passaggio di consegne
Il 31 dicembre 1999 Boris Eltsin nomina Putin presidente ad interim.
Putin eletto presidente
Dopo una mega campagna elettorale, il 26 marzo del 2000 Putin viene eletto per la prima volta presidente della Federazione Russa con il 53,4% dei voti. Record di candidati: 11.
Il sottomarino Kursk
Nell’agosto del 2000 il sottomarino nucleare Kursk affonda nell’Artico con a bordo 118 persone. Putin ci mette quattro giorni a rientrare dalle vacanze. La madre di uno dei marinai, Nadezhda Tylik, protesta e viene anestetizzata davanti alle telecamere.
L’arresto di Khodorkovskij
L’arresto del magnate del petrolio Mikhail Khodorkovskij il 25 ottobre 2003 è un messaggio chiaro a tutti gli oligarchi del Paese a sottomettersi al Cremlino. Khodorkovskij verrà graziato 10 anni dopo e da allora vive in esilio a Londra.
Il secondo mandato
Il 14 marzo 2004 il presidente uscente Vladimir Putin viene rieletto con il 71,3% dei voti per il suo secondo e ultimo mandato consecutivo.
Putin premier
Il 2 marzo 2008 Dmitrij Medvedev viene eletto presidente con il 70,3% dei voti. Vladimir Putin che non si è potuto ricandidare per un terzo mandato consecutivo diventa il suo primo ministro.
La guerra contro la Georgia
Nell’agosto del 2008 la Russia invade la Georgia formalmente per difendere la Repubblica autoproclamata dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia.
La rivolta di Bolotnaja e “l’arrocco” con Medvedev
È l’anno della rokirovka, o arrocco, mossa degli scacchi: tra oceaniche proteste in piazza Bolotnaja, il 4 marzo 2012 Putin torna al Cremlino con il 63,6% dei voti per un mandato allungato a sei anni e nomina Dmitrij Medvedev suo primo ministro. E avvia un nuovo giro di vite nell’opposizione
Le Olimpiadi invernali di Sochi
Nell’inverno 2014 a Sochi, la Russia organizza i suoi primi Giochi Olimpici dalla caduta dell’Urss: un momento di ritrovato prestigio internazionale, ma che sarà solo di breve durata.
La “primavera russa” e l’annessione della Crimea
Le proteste nelle regioni di Donetsk e Lugansk, nell’Est Ucraina, segnano l’inizio della guerra nel Donbass, tra separatisti filorussi e forze ucraini, e il 18 marzo 2014 sfociano in un contestato referendum che porta all’annessione russa della penisola di Crimea. L’Occidente vara le prime sanzioni contro Mosca.
L’assassinio di Nemtsov
Il 27 febbraio 2015 l’oppositore Boris Nemtsov viene assassinato su un ponte di fronte al Cremlino. Non è che uno dei tanti omicidi politici in patria e all’estero che contrassegnano il potere di Putin, dall’uccisione di Anna Politkovskaja nel 2005 all’avvelenamento col polonio fatale per Aleksandr Litvinenko nel 2006.
L’intervento in Siria
Nel settembre 2015 la Russia lancia un’offensiva aerea in Siria a sostegno del presidente Bashar al-Assad e guadagna popolarità in Medio Oriente.
Il quarto mandato
Respinta la candidatura dell’oppositore Aleksej Navalny, il 18 marzo 2018 Putin ottiene il 76,7% dei voti, un record.
Sette gli sfidanti, tra cui la sua presunta figlioccia Ksenia Sobchak e il “miliardario comunista” Pavel Grudinin arrivato secondo con l’11,8% dei voti.
I Mondiali di calcio
Dal 14 giugno al 15 luglio 2018 la Russia ospita i Mondiali di calcio. Ma diversi Paesi occidentali boicottano l’inaugurazione a causa dell’avvelenamento a Salisbury, in Gran Bretagna, di Sergej Skripal e della figlia Julija.
L’Operazione militare speciale in Ucraina
Col pretesto di proteggere le popolazioni russofone del Donbass, il 24 febbraio del 2022 Putin lancia la cosiddetta “Operazione militare speciale” in Ucraina e promulga in patria le leggi che puniscono le fake news e il discredito sulle forze armate dando il via a una dura repressione. Annette quattro regioni ucraine che occupa parzialmente. I combattimenti proseguono.
La rivolta di Wagner
Il 26 giugno 2023 il capo del gruppo mercenario Wagner, Evgenij Prigozhin, lancia un ammutinamento contro i vertici militari e una marcia su Mosca. Si arrende in cambio dell’amnistia ma due mesi dopo muore in un misterioso incidente aereo
La morte di Aleksej Navalny
Avvelenato nel 2020 e curato in Germania, Aleksej Navalny era stato arrestato e condannato al carcere al suo rientro in Russia nel 2021. Muore a 47 anni in una colonia penale nell’Artico il 16 febbraio 2024.
Il quinto mandato
Dopo la riforma costituzionale del 2020 e il cosiddetto “azzeramento” dei mandati, il 17 marzo 2024 Putin corre per un quinto mandato, il terzo consecutivo, ma potrà ricandidarsi anche nel 2030 e restare in carica fino al 2036. A 71 anni, è già il leader russo più longevo dopo Iosif Stalin