Difficile pensare a una dichiarazione più fallimentare, che faccia insorgere l’opposizione, ma anche mezza maggioranza e persino un alleato importante come il Regno Unito. Ma Olaf Scholz ci è riuscito. E dire che quella giustificazione l’aveva formulata anche con un pizzico di sufficienza: si era meravigliato di dover spiegare una cosa così “ovvia” ai tedeschi. Un paio giorni fa, dopo mesi di pressioni e di polemiche, il cancelliere tedesco ha illustrato finalmente le ragioni del suo “no” all’invio dei Taurus in Ucraina. Scatenando una bufera che non accenna a placarsi.
Scholz ha argomentato infatti che quei missili “hanno una gittata molto lunga” e che “ciò che i britannici e i francesi riescono a fare in termini di controllo dell’obiettivo, non può essere fatto in Germania”. Berlino “non deve diventare un partito in guerra e i soldati tedeschi non devono in alcun modo e in alcun momento essere associati agli obiettivi che possono essere raggiunti” dai Taurus, aveva aggiunto.
Germania, l’esercito contro Scholz: smentito il cancelliere sulle ragioni del “no” alla consegna dei Taurus a Kiev
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Accuse interne ed esterne
Quelle parole avevano già fatto insorgere l’opposizione e un pezzo della sua stessa maggioranza. Sia la Fdp sia i verdi lo avevano accusato apertamente di dire cose oggettivamente “false”. Dubbi sulla veridicità delle sue dichiarazioni erano trapelate persino dalla Bundeswehr. Ma adesso è scoppiata una vera e propria crisi diplomatica con il Regno Unito perché Scholz ha ammesso, in sostanza, che Londra e Parigi manovrano direttamente i missili che vengono lanciati in Ucraina. Durissimo il commento del presidente della Commissione affari esteri del parlamento, Alicia Kearns: le parole del cancelliere, ha replicato, “sono sbagliate, irresponsabili e uno schiaffo in faccia agli alleati”.
Dall’anno scorso il Regno Unito ha mandato missili Storm Shadows all’Ucraina, e lo scivolone del cancelliere tedesco nei giorni in cui Vladimir Putin è tornato a minacciare di usare l’atomica se soldati della Nato metteranno piede in Ucraina, irrita comprensibilmente gli inglesi, tra i più adamantini sostenitori di Kiev dall’inizio dell’invasione russa. Anche un portavoce del ministero della Difesa è corso ai ripari: “L’uso degli Storm Shadow e i suoi obiettivi sono responsabilità delle forze armate ucraine”, si è affrettato a puntualizzare. Insomma, non vengono manovrati da Londra o da soldati inglesi. Ma per l’ex ministro della Difesa Ben Wallace c’è una sola lezione da trarre da questa gaffe: Scholz é “l’uomo sbagliato al posto sbagliato al momento sbagliato”.