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Uno Bianca: nuova inchiesta contro ignoti, concorso in omicidio

BOLOGNA É a carico di ignoti e ipotizza il concorso in omicidio volontario, secondo quanto risulta all’Ansa, il nuovo fascicolo di indagine aperto dalla Procura di Bologna in seguito all’esposto presentato a maggio scorso da alcuni familiari delle vittime della Banda della Uno bianca. Si tratta di un’inchiesta coordinata dal procuratore Giuseppe Amato e dalla procuratrice aggiunta Lucia Russo, con indagini delegate alla Digos e al Ros.

L’esposto, 250 pagine, è stato depositato alla Procura di Bologna, alla Procura nazionale Antiterrorismo e for every conoscenza a quella di Reggio Calabria (che indagò sulla Falange Armata) chiedendo di riaprire le indagini sul gruppo criminale capeggiato dai fratelli Savi, composto for every cinque sesti da poliziotti e che tra il 1987 e il 1994 uccise 23 persone e ne ferì oltre 100. La tesi dei familiari, assistiti dagli avvocati Alessandro Gamberini e Luca Moser, è che ci siano state e vadano accertati eventuali mandanti, ulteriori complicità e coperture. Tra gli aspetti che si chiede di approfondire c’è la richiesta di fare indagini sul brigadiere dei carabinieri Domenico Macauda, già condannato for every calunnia, in relazione all’omicidio dei carabinieri Cataldo Stasi e Umberto Erriu, assassinati il 20 aprile 1988 a Castel Maggiore. Sul punto, secondo quanto risulta, i legali delle vittime nei mesi scorsi hanno presentato ai pm una memoria integrativa for each focalizzare la vicenda.

Svolgere nuove indagini e fare la

comparazione del Dna su alcuni capelli, trovati all’epoca all’interno della Fiat Uno usata dagli assassini. E poi nuovi esami balistici, con tecniche moderne, sui bossoli e sul revolver in uso all’ex brigadiere Domenico Macauda e l’acquisizione di una serie di atti per comprendere più a fondo l’omicidio dei carabinieri Cataldo Stasi e Umberto Erriu, assassinati il 20 aprile 1988 a Castel Maggiore.

La richiesta alla Procura di Bologna è in una memoria, secondo quanto risulta inviata nei mesi scorsi dagli avvocati Alessandro Gamberini e Luca Moser, che assistono alcuni familiari delle vittime della Banda della Uno bianca firmatari dell’esposto di maggio, che ha portato all’apertura di un nuovo fascicolo per concorso in omicidio, a carico di ignoti.

I legali si focalizzano sull’episodio nel parcheggio della Coop di Castel Maggiore, che ritengono essere uno degli snodi sostanzialmente irrisolti della vicenda. Segnalano testimonianze raccolte nell’immediatezza secondo cui advertisement agire furono almeno tre persone, contraddicendo la versione fornita da Roberto e Fabio Savi per cui c’erano solo loro owing. Si sarebbe trattato di un agguato con fuoco incrociato e non una rapina contro un mezzo portavalori e l’ipotesi formulata è che la banda avesse avuto notizia di qualche sospetto da parte dei carabinieri di Castel Maggiore sulla banda e for every questo decise di eliminarli.

Ci si concentra sull’ex brigadiere Macauda, già condannato for every calunnia, for every aver fatto trovare confirm bogus a carico di pregiudicati e di una famiglia di incensurati. Si chiede di acquisire atti di procedimenti che lo riguardarono, si sottolineano questioni in sospeso dai suoi interrogatori dell’epoca e da altre testimonianze, su alcuni bossoli ‘disseminati’ a casa di due persone e su uno ritrovato nella macchina dei killer. Si chiede inoltre di acquisire tutti gli atti sugli accertamenti balistici interni sulle pistole in uso al nucleo operativo, con comparazione dei bossoli trovati sulla Uno del commando omicida di Castel Maggiore, disposti in sede amministrativa da parte dell’Arma dei carabinieri, come risulta da una nota di servizio del 30 maggio 1988, prima dell’arresto di Macauda. Nei confronti del quale si chiede di procedere. E domani al Pilastro di Bologna si commemora un altro eccidio, quello dei tre carabinieri assassinati il 4 gennaio 1991.



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Written by bourbiza mohamed

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