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C’è un’IA che crea da sola gli episodi delle serie tv: a Hollywood è tempo di un altro sciopero?


immagini da questa pagina tratte da da showrunner.xyz

Lo scorso luglio, scrivendo di Showrunner AI (qui) parlammo di “un esempio concreto” delle ragioni per cui gli attori, e in generale il mondo del cinema, hanno paura delle intelligenze artificiali: secondo quanto spiegato allora dagli sviluppatori, questa IA sarebbe in grado di “creare episodi di serie tv partendo da un prompt”, occupandosi di “sceneggiatura, animazione, regia, doppiaggio ed editing”.

All’epoca, i suoi creatori la valutarono così potente e potenzialmente pericolosa da decidere di non renderla pubblica. Non ancora, almeno. Sì, perché la novità di questi giorni è che Showrunner è pubblica eccome, e ci si può mettere in coda online (qui) per provarla.

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twitter: un esempio di quello che Showrunner AI sarebbe in grado di fare

Che cosa può fare Showrunner AI

Programmata da una piccola compagnia di San Francisco che si chiama Fable Studio, Showrunner AI può essere considerata una sorta di via di mezzo fra ChatGPT e quello che si vede in Joan is Awful, uno fra gli episodi più interessanti (e inquietanti) della stagione 6 di Black Mirror: le persone non potranno forse diventare protagoniste dei loro serial preferiti ma possono in qualche modo crearne nuove puntate.

Da quel che si capisce dal tutorial, gli utenti di Showrunner AI possono scegliere genere, durata, trama, personaggi e ambientazione del serial che vogliono creare e l’IA farà il resto, rendendo il prodotto disponibile “in pochi minuti”. Da qui a tenere in vita una serie che è stata cancellata nonostante che il pubblico ne volesse di più o a creare uno spin-off di una serie di grande successo, il passo sembra breve. Breve e rapido, che è un dettaglio importante perché la principale, fondamentale ragione per cui gli studios potrebbero usare (e già usano) strumenti basati sull’IA è proprio la fretta. Che consente loro di dare agli spettatori quello che vogliono in tempi sensibilmente ridotti. E con costi sensibilmente ridotti.

Tornando a Showrunner AI, i risultati mostrati sul sito e su Twitter sembrano convincenti (per quanto possano essere stati ripuliti e ottimizzati): c’è una serie che pare ispirata a Cars, un’altra che ricorda graficamente Love, Death & Robots (cos’è?), un anime horror, una sit-com ambientata a San Francisco e uno show comico ispirato a South Park che prende in giro il mondo della tecnologia e potrebbe essere la versione cartoon di Silicon Valley. Una volta terminata la coda virtuale, gli utenti possono guardare i vari episodi oppure appunto crearne di nuovi, scrivendo prompt da cui verranno generate nuove scene che poi potranno essere unite insieme in episodi completi.

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Showrunner AI è il futuro delle serie tv?

Adesso, inteso come nel futuro di Showrunner AI, potrebbero accadere due cose. Anzi, potrebbero accaderne tre. La prima e più probabile è che le persone inizino a usare questo strumento tantissimo, per creare decine, decine e decine di episodi di serie tv rimasti per anni confinati fra i loro sogni nel cassetto e li pubblichino ovunque sui social, iniziando da TikTok. Con la speranza di farcela nel mondo del cinema o anche solo di conquistare il proverbiale “quarto d’ora di celebrità”. Questa potrebbe anche essere una cosa buona.

La seconda possibilità è che, più o meno apertamente, gli studios di Hollywood inizino a usare Showrunner AI. Magari non su larga scala, giusto per velocizzare un po’ il lavoro, dare una spintarella qua e un’aggiustatina là, per generare nuove idee di trame, bozze di sceneggiature, bio dei personaggi che poi potrebbero essere rese migliori, completate e ottimizzate da personale umano. Sino a quando il personale umano diventerà superfluo. Questa potrebbe essere una cosa non tanto buona e porterebbe alla terza eventualità. Cioè che a Hollywood si fermi di nuovo tutto, in un altro sciopero come quello che si è concluso lo scorso novembre, dopo avere paralizzato per 118 giorni la produzione di più o meno qualsiasi cosa.

@capoema

 





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Written by bourbiza mohamed

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