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“Link XXX 30”, è qui la festa. Tanti ricordi e quel convegno su “Come a spiegare a mia madre che quello che faccio serve a qualcosa”


“Il Link per me? Una casa dove stare scomodi, una realtà laboriosa, produttiva e radicale come a Bologna non si era mai visto e non so se si riuscirà a vedere di nuovo”. Il Link festeggia il Trentennale. In programma sabato 1 giugno al Link 2.0 di via Fantoni 21 con una lunga iniziativa, gratuita fino a mezzanotte a pagamento dopo. Ma proprio per quello che il Link ha rappresentato abbiamo chiesto ai nostri lettori i ricordi di quegli anni. E così le testimonianze raccolte nell’ambito dell’iniziativa Link XXX 30 che continuerà fino a fine anno. Continuate anche voi a scriversi alle mail: lettoribologna@repubblica.it e 30linkproject@gmail.com.

“Come a spiegare a mia madre che quello che faccio serve a qualcosa”

Ecco i messaggi vocali arrivati per l’evento. “Il Link è una appartenenza – dice la storica dell’arte Fabiola Naldi – Ricordare il Link nella seconda parte degli anni Novanta significa per me ricordare i primi anni di università, nel momento in cui si prende consapevolezza, ci capisce cosa si vuole ascoltare, cosa si vuole vedere, quali sono i progetti a cui appoggiarsi, anche dal punto di vista etico. La cosa che più voglio ricordare è un convegno nel 1997 che si intitolava. “Come a spiegare a mia madre che quello che faccio serve a qualcosa”. Da lì si materializzò una pratica artistica che non finiva nell’esposizione. E lì mi resi conto che avrei continuato a fare quello che faccio ora”.

“Dai, vieni a suonare al Link…”

“Un giorno al Pratello incontrai Mauro che mi disse: dai vieni a suonare al Link. E così finii dentro al buco nero del Link. Ricordi? Quando mi venne affidato un dj set infinito solo di ambient, suonai per sei ore o quando mentre ho provato bassi allucinanti si sentì un gran rumore: si aprì una crepa gigantesca nelle scale che portavano nella dance hall, furono i miei bassi? E chi lo sa, comunque fu molto divertente”.

la ricorrenza

Chiedimi cosa era il Link: “Il nostro mondo libero dove si sognava al futuro”


La mega assemblea su donne e cultura

“Ho un sacco di flash in testa come quella volta che si fece, su mia proposta ,una mega assemblea su donne e cultura a Bologna. Ricordo anche quella volta che vennero personaggi dal consiglio comunale di maggioranza e opposizione tutti abbastanza incongrui lì dentro. Energia e simultaneità, era una prerogativa indimenticabile del Link, con quelle stanze porose che insieme facevano grande sinergia, una cosa profondamente rivoluzionaria. Del link voglio ricordare la radicalità e la produttività”.

Le macchine dei mutoidi

“Nel 1994 ci aveva aperto le porte di Bologna il Livello, con qualche sporadica festina, mentre il Link già nel 1995 era più organizzato con una programmazione artistica seria. mi sono trovato nella sala adiacente al main stage con le macchine decapottate tagliate dai Mutoidi dove installai le mie brain-machine, quattro persone si sdraiavano nella macchina e viaggiavano ttra i suoi esterni del dj set e quelli delle onde interne. L’ambiente era molto frizzante. Indimenticabile”.



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Written by bourbiza mohamed

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