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“Qualche luce ma anche tante ombre nei dati sulla qualità della vita de Il Sole24Ore”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

“Merita qualche riflessione la classifica stilata, come ogni anno, da Il Sole 24Ore sulla qualità della vita in Italia profilata per fasce generazionali. Anche se i 12 indicatori riguardano l’intera provincia di Forli-Cesena, poiché su certi temi esiste una certa uniformità territoriale, dalla ricerca si possono infatti trarre degli spunti molto interessanti per la nostra città. 

Per quanto riguarda i bambini, la nostra provincia si trova all’86esimo posto per “spazio abitativo, al 91esimo posto per edifici scolastici con palestra, al 94esimo posto per delitti denunciati ai danni di minori e, soprattutto, al 96esimo posto per spesa sociale per famiglie e minori. Ne scaturisce un quadro molto significativo perché, per tutti questi ambiti, a dispetto della tanto reclamizzata qualità dei nostri servizi sociali, non c’é dubbio che si potrebbe fare molto di più.

Di contro, é stato sottolineato come la nostra provincia si trovi al terzo posto, a livello nazionale, per la qualità della vita dei giovani. Questo dato però stride enormemente con l’ultimo report della Camera di Commercio che, ad esempio, segnalava un calo drastico delle imprese start-up a Cesena. Ergo, non c’é dubbio che alcuni indicatori, soprattutto quelli legati al tempo libero, siano positivi, ma é altrettanto vero che spesso i giovani faticano a trovare le condizioni ideali per realizzare concretamente sul nostro territorio i loro progetti lavorativi. Un trend, per altro, confermato dal fatto che la nostra provincia si colloca al 102esimo posto per imprenditoria giovanile (ovvero per aziende con titolari under 35). Si tratta di un dato molto preoccupante perché dimostra come la nostra città, che pure ospita un polo universitario, fatichi terribilmente a sviluppare le condizioni basiche affinché i giovani possano realizzarsi sul piano professionale. E su questo aspetto la politica non può essere esente da responsabilità. 

Per quanto riguarda gli anziani, senza dubbio abbiamo letto alcuni dati positivi, come il 21esimo posto a livello nazionale per la ‘speranza di vita’ o il settimo posto per la ‘partecipazione civile’. Però siamo anche all’82esimo posto per consumo di farmaci per malattie croniche e all’88esimo per anti-depressivi. Così come non può non far riflettere il 51esimo posto per utenti dei servizi sociali comunali o il 98esimo per numero di cittadini esposti all’inquinamento acustico o il 52esimo per posti-letto disponibili nelle Rsa. Quindi, come abbiamo anche ribadito nel nostro programma elettorale, alla luce di un graduale invecchiamento della popolazione, urge una maggiore attenzione alle esigenze della terza età. 

Ovviamente, non possiamo negare che la nostra provincia, a livello generale, sia comunque collocata in una buona posizione nella classifica nazionale. Però tutti questi dati che abbiamo voluto sottolineare confermano come ci siano anche alcune criticità, per altro non certo inedite, sulle quali bisognerebbe iniziare a lavorare. Tanto per i bambini quanto per gli anziani si può e si deve fare di più, introducendo politiche innovative e affrontando quelle questioni che, al di là dei dati della ricerca de Il Sole24 Ore, sono sul tavolo della politica cesenate da diverso tempo. Quindi, questi dati possono essere letti e analizzati in un solo modo, ovvero come sprone per migliorare molti aspetti della nostra comunità e creare i presupposti per un vero salto di qualità della vita dei nostri concittadini. Diversamente, nei prossimi anni, ci troveremo di fronte gli stessi dati, gli stessi problemi e le stesse criticità”.

Luigi Di Placido (candidato Cambiamo)



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Written by bourbiza mohamed

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