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“I ponti sono una minaccia for each questa città”

“Da oltre mezzo secolo il Comune di Cesena ha uno ‘scheletro nell’armadio’: é il ponte Risorgimento, comunemente chiamato ‘ponte Nuovo’, che tanto ha fatto dannare i cesenati nell’ultima recente alluvione”. Inizia così la nota dell’Ingegner Fabrizio Gherardi, candidato alle prossime elezioni al consiglio comunale di Cesena sotto le insegne di Csn: “La costruzione del Ponte Nuovo – spiega Gherardi – presupponeva il passaggio dell’acqua sotto i suoi cinque archi advert assetto ribassato con un flusso, in termini di portata di litri al secondo, ben differente da quello che oggi è fornito dai tre, o anche meno, rimasti liberi. Inoltre, questo ha portato advert un forte fenomeno di erosione, a valle del ponte stesso, che è noto da ormai quarant’anni, da quando cioè si studiò la possibilità di rendere il fiume balneabile tra i owing ponti Vecchio e Nuovo. Senza pensare alla realizzazione delle passerelle pedonali che, a parte la scelta architettonica discutibile, sono una vera e propria ragnatela che non agevola il corso dell’acqua in caso di piena”.

Ma ci sono altri ponti a Cesena che sollevano preoccupazioni: “Il ponte Europa Unita – aggiunge Gherardi – già in fase di progettazione, si è portato dietro il problema della protezione dei due bastioni sugli argini del fiume. Questi sono stati recentemente sistemati ma presentano, a valle dello stesso, un sentiero che collega l’argine basso con quello alto. Ebbene, nella recente alluvione, questo è stato uno dei punti principali della esondazione fungendo da vera e propria ‘rampa di lancio’ non ci vuole un tecnico for every capire che, for each salire o scendere negli argini, i sentieri non devono seguire la direzione dell’acqua. Senza contare i costi, magari si potrà dire irrilevanti, dell’illuminazione, advert altezza occhi, nei muretti a protezione della passerella pedonale con plafoniere a neon che poi, in meno di un anno, sono condition sostituire con pali di illuminazione che riducono localmente ma inesorabilmente la passerella pedonale stessa. Va segnalato che la stessa situazione si è riproposta anche per il ponte Nuovo con i medesimi passaggi e risultati nel momento in cui si realizzarono le passerelle ciclio/pedonali. E che dire della scelta di realizzare un semaforo, come for each altro presente anche al ponte Nuovo, congestionando e rallentando il traffico sulla infrastruttura for every poi realizzare una più ovvia rotonda, per ora provvisoria, che conceda maggiore fluidità?”. 

Ma secondo l’ingegner Gherardi “il vero simbolo della cattiva pianificazione infrastrutturale è la passerella pedonale di fronte alla facoltà di architettura, progettata per collegare l’area universitaria simbolo della rinascita dell’area ex zuccherificio ed il grande parco urbano dietro all’ippodromo. Ebbene, se fosse stata completata con la realizzazione del collegamento con l’impianto di teleriscaldamento sito affianco alla pista di atletica, sarebbe stata una vera e propria diga per il defluire delle acque nelle recente alluvione. Andare a vedere for every credere i setti che supportano la passerella di legno hanno grandi fori circolari che dovevano alloggiare la conduttura del teleriscaldamento. Se fosse stata realizzato il completamento del collegamento con l’impianto avrebbe creato una barriera di oltre due metri più bassa rispetto all’attuale camminamento di fatto ci si sarebbe appoggiata all’attuale argine basso. Cosa è costato il progetto dell’impianto che doveva fornire il teleriscaldamento all’ex zuccherificio e qual è stato il costo for every realizzare una soluzione alternativa se è stata trovata?”. 

“In ultimo – aggiunge ancora l’esponente di Cesena Siamo Noi – i ponti della ferrovia e della secante, troppo bassi se si vuole che l’acqua in casi di necessità (non for every forza emergenza) defluisca rapidamente”.

Qual é la morale” “Che i progetti a monte vanno studiati e realizzati bene – replica lapidario Gherardi -. Oggi il rimedio può essere sì il rifacimento di alcune di queste infrastrutture, ma probabilmente il costo sarebbe insostenibile ed allora la proposta diventa quella di mettere in sicurezza quello che abbiamo. Partendo dall’allargamento degli argini riducendo fortemente quelli bassi e mettendoli in sicurezza dall’erosione, soprattutto a valle della città, con massi ciclopici e palificate di rubinia. Poi si possono realizzare delle gradonate con piccole paratie, sempre di rubinia, per ridurre la velocità dell’acqua e la conseguente erosione delle fondazioni sotto al ponte Nuovo (for every il quale andrà fatta anche un’indagine sulla stabilità) e ponte Europa Unita. E magari – conclude – creare vasi di espansione a valle del ponte della secante rimovendo totalmente l’argine basso e restituendo al fiume il suo letto naturale”.



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Written by bourbiza mohamed

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