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Culle di stelle neonate e una cascata di galassie: ecco le nuove, bellissime immagini di Euclid


Euclid guarda l’universo con occhi nuovi, e ci mostra panorami senza precedenti per nitidezza. Il suo occhio ha sbirciato dentro ai gas di una nebulosa, culla di nuove stelle, e poi abbracciato la vastità del cosmo punteggiato da milioni di galassie.

Sono vedute di grande impatto, sia estetico sia scientifico, quelle scattate dal telescopio spaziale europeo (il cui lancio a luglio 2023 dalla Florida è stato raccontato da Italian Tech), e diffuse ieri dall’Agenzia spaziale Europea come Early Release Observation. Le foto sono il risultato di appena 24 ore di osservazione, accompagnano i primi dati scientifici della missione e dimostrano il potenziale di questo strumento: il compito di Euclid sarà quello di osservare, in circa 6 anni, un terzo del cielo e produrre così una mappa 3D dell’universo e di come si è evoluto e distribuito sotto l’influenza di materia ed energia oscura.

Il potere di Euclid non è solamente quello di guardare molto lontano (fino a 10 miliardi di anni luce, quindi non quanto Hubble o James Webb) ma soprattutto di farlo con osservazioni a grande campo, per fissare la luce di quelle che alla fine saranno quasi un miliardo e mezzo di galassie, con una nitidezza almeno 4 volte maggiore rispetto ai telescopi terrestri.

Il suo strumento a infrarossi, chiamato Nisp, è inoltre in grado di vedere attraverso le polveri e catturare anche le poche gocce di luce di oggetti altrimenti invisibili, come i pianeti erranti, le stelle mancate o le zone di nuova formazione stellare.

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Messier 78, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi

Messier 78, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi 

M 78, la culla di nuove stelle

Una delle foto più spettacolari è quella che immortala Messier 78, nebulosa situata nella costellazione di Orione (visibile anche con un binocolo o un piccolo telescopio): è un’intensa regione relativamente vicina, situata nella nostra galassia, la Via Lattea, nella quale stanno nascendo nuove stelle, ricoperte una coltre di polveri interstellari.

L’ESA ha spiegato che “Euclid ha scrutato in profondità questo vivaio usando la sua telecamera a infrarossi, mostrando per la prima volta regioni nascoste di formazione stellare, mappando i suoi complessi filamenti di gas e polvere con dettagli senza precedenti e scoprendo stelle e pianeti di nuova formazione”. Studiando il rapporto con cui si si accendono nuovi astri e nascono questi oggetti più piccoli, gli astrofisici definiranno meglio le dinamiche di formazione di nuove popolazioni di stelle.

Abell 2390, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi

Abell 2390, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi 

Un dettaglio di Abell 2390, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi

Un dettaglio di Abell 2390, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi 

Abell 2390 e 50mila galassie

Quella che riprende Abell 2390 (il gruppo di galassie al centro) è una delle immagini che ci rimettono al nostro posto nell’universo. Solo in questa foto gli scienziati hanno contato oltre 50mila galassie. In ogni spirale, forma, e puntino luminoso si assommano decine o centinaia di miliardi di stelle.

La nitidezza della ripresa permetterà di misurare con accuratezza la distorsione della materia ordinaria e oscura sulla luce degli oggetti più lontani osservando l’effetto del gravitational lensing (lente gravitazionale) e del microlensing. Nel dettaglio di questa foto si osserva proprio un arco curvo e l’immagine di galassie distorta dall’effetto di gravitational lensing prodotto da altre galassie più vicine e che si trovano interposte lungo la linea di osservazione.

NGC 6744, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi

NGC 6744, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi 

NGC 6744, la sorella della Via Lattea

La spirale barrata della galassia NGC 6744 è molto simile a quella della Via Lattea, si trova a circa 31 milioni di anni luce da noi ed è una delle galassie che formano più stelle nell’universo locale, ha spiegato l’ESA. I dettagli forniti da Euclid, oltre alle migliaia di galassie sullo sfondo, riprendono la distribuzione dei gas dai bracci a spirale, utili per comprenderne il ruolo nella formazione stellare.

Abell 2764, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi

Abell 2764, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi 

Abell 2764

L’ammasso Abell 2764 è un gruppo composto da centinaia di galassie comprese in un vasto alone di materia oscura che compone circa tre quarti della massa. Sono lontane da noi circa 4 miliardi di anni luce ma, anche in questo caso, Euclid ha fotografato a campo largo migliaia di altre galassie fino a epoche remote nella vita del nostro universo.

Dorado, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi

Dorado, credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi 

Il gruppo di galassie Dorado

Situato a circa 30 milioni di anni luce da noi, il gruppo Dorado conta decine di galassie che interagiscono, si fondono ed evolvono generando code di stelle mosse dalle forze gravitazionali e dalla presenza di materia oscura: “Questa immagine dimostra la versatilità di Euclid, qui è visibile una vasta gamma di galassie, da quelle molto luminose a quelle molto deboli”, ha chiarito ancora l’ESA.



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Written by bourbiza mohamed

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