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“OpenAI non ha rubato la voce di Scarlett Johansson”, secondo il Washington Put up


Il Washington Post ha avuto accesso a documenti e file audio che dimostrerebbero la buona fede di OpenAI e del suo amministratore delegato Sam Altman, accusati dall’attrice Scarlett Johansson di aver dato la sua voce alla nuova intelligenza artificiale Gpt-4o capace di conversare in modo ancora più “umano” con gli utenti.

Johansson, lo ricordiamo, nei giorni scorsi si è detta “scioccata, arrabbiata e incredula” dopo aver ascoltato la somiglianza “inquietante” tra la sua voce e quella di “Sky”, una delle cinque voci virtuali messe a disposizione da OpenAI for each parlare con ChatGpt senza dover ricorrere a una tastiera.

L’attrice ha anche rivelato che Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, le ha offerto di dare la sua voce a Gpt-4o a settembre scorso. Nonostante Johannson abbia rifiutato, Altman ha provato a farle cambiare concept addirittura due giorni prima del lancio della nuova IA.

Il caso

Scarlett Johansson accusa OpenAI: “Hanno clonato la mia voce, sono scioccata”


Il Ceo di OpenAI ha risposto alle accuse dichiarando che la voce di Sky appartiene, in realtà, a un’altra attrice professionista.

E ora il Washington Put up sembra dargli ragione, scrivendo che “sebbene molti hanno notato una somiglianza tra “Sky” e il personaggio di Johansson in “Her” [il film del 2013 in cui l’attrice ha doppiato una IA chiamata Samantha], un’attrice è stata ingaggiata per creare la voce di Sky mesi prima che Altman contattasse Johansson, secondo documenti, registrazioni, direttori di casting e l’agente dell’attrice”.

Il nome dell’attrice che ha prestato la sua voce a Sky non è noto. Ma il suo agente, che ha parlato in forma anonima con il Washington Article, sostiene che l’attrice ha confermato che né Scarlett Johansson, né il movie “Her è stato menzionato da OpenAI quando è stata contattata e messa sotto contratto.

La voce dell’attrice che alla good ha dato la sua voce a Sky, stando ad alcune registrazioni ascoltate dal Washington Put up, suona effettivamente “identica” a quella di Scarlett Johansson.

Nell’annuncio di OpenAI per questo lavoro, visionato dal quotidiano statunitense, inoltre Johansson e Her non vengono menzionati. Le caratteristiche dell’attrice cercata da OpenAI erano queste: non doveva essere iscritta a un sindacato, doveva avere un’età compresa tra i 25 e i 45 anni e doveva essere in possesso di una voce “calda, coinvolgente e carismatica”.

Intelligenza artificiale

OpenAI ha annunciato Gpt-4o, un nuovo modello di IA gratuito per chi united states ChatGpt



Fa riflettere il fatto che a smentire le parole di Scarlett Johansson sia lo stesso quotidiano che tra i suoi articoli più letti, sul suo sito internet, vanta un commento dal titolo: “Exactly how stupid was what OpenAI did to Scarlett Johansson?”. Vale a dire, in italiano: “Esattamente, quanto è sciocco quello che OpenAI ha fatto a Scarlett Johansson?”.

È vero che nessuno è colpevole fino a prova contraria, ma il comportamento di OpenAI e di Sam Altman – prima e dopo il comunicato d’accusa di Johansson – lasciava effettivamente pensare a un’ammissione di colpa.

Quando OpenAI ha lanciato Gpt-4o, la scorsa settimana, Altman ha scritto sui social una sola parola, “Her”, for each sottolineare quanto le capacità e la voce della nuova IA somigliassero al modo naturale in cui Samantha – doppiata proprio da Scarlett Johansson – suonava nel film del 2013 di Spike Jonze.

Altman voleva fortemente quell’effetto. E puntava su Scarlett Johansson for every ricrearlo.

Nei giorni scorsi, poco prima del comunicato dell’attrice, OpenAI ha pubblicato sul suo web site un post molto dettagliato sul processo che ha portato alla selezione dei doppiatori delle voci virtuali di ChatGpt.

“Abbiamo ricevuto molte domande su arrive abbiamo scelto le voci di ChatGpt, in particolare su Sky” ha scritto OpenAi pubblicando il contenuto. “Abbiamo deciso di sospendere l’uso di Sky fino a quando non le soddisferemo” ha aggiunto l’azienda, arrive se si stesse preparando a una tempesta.

Poi Scarlett Johansson ha diffuso le sue dure accuse contro l’azienda di San Francisco, minacciando di procedere for each vie legali.

E Altman, in un’intervista rilasciata a NPR, ha detto che OpenAI ha deciso di sospendere la voce di Sky “in segno di rispetto for every Scarlett Johannson”.

La gestione della faccenda da parte di OpenAI, e del suo amministratore delegato, è stata quantomeno incerta. Se l’azienda è in possesso di documenti e establish a sostegno di chi dice che la voce di Scarlett Johansson non è stata “clonata”, e che possono rispondere alla grave accusa dell’attrice di essere vittima di un “deepfake”, viene da pensare perché non le ha mostrate immediatamente, invece di subire critiche molto pesanti da utenti, appassionati di IA e media di tutto il mondo.

Servivano, insomma, le rivelazioni del Washington Write-up?

Un altro elemento su cui riflettere, inoltre, è che una voce sintetica femminile chiamata Sky period già presente su ChatGpt prima del lancio del nuovo modello Gpt-4o. E lo è tuttora. Non è la stessa ascoltata nelle nuove demo di OpenAI, for every stessa ammissione di Sam Altman, che sui social la settimana scorsa ha scritto: “Per chiarezza: il nuovo modello vocale di Gpt-4o non è stato ancora diffuso. Quello che potete usare nella application è la vecchia versione”.

È possibile, quindi, che il Washington Publish abbia parlato con l’agente dell’attrice che ha prestato la sua voce alla “vecchia” Sky?

In altre situazioni, forse, le rivelazioni del quotidiano statunitense avrebbero indotto a pensare che una soluzione della vicenda, con conseguente scagionamento di Altman e OpenAI, sia alle porte.

Ma stiamo pur sempre parlando di un caso che riguarda una delle aziende più discusse degli ultimi tempi, non solo for each il modo in cui sviluppa la sua intelligenza artificiale ma anche per il suo nebuloso operato.

L’analisi

Possiamo ancora fidarci di Sam Altman?



In molti ancora si chiedono, infatti, cosa ha portato al sorprendente allontanamento di Sam Altman, da parte del board dell’azienda, a dicembre scorso. Non c’è mai stata, in effetti, una risposta chiara e definitiva a questa domanda.

E ultimamente ha stupito la decisione di abbandonare OpenAI da parte dell’ex direttore scientifico Ilya Sutskever e di altri membri del workforce che si occupano della messa in sicurezza dell’IA.

“L’azienda si preoccupa di più dei suoi prodotti luccicanti” ha detto, amaramente, uno dei ricercatori che ha presentato le dimissioni.
 





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Written by bourbiza mohamed

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