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Genitori scrivono a Mattarella: “I nostri figli manganellati. Chiediamo identificativo sulle divise”


“Signor presidente, siamo centinaia di genitori di ragazze e ragazzi che frequentano la scuola superiore. Una di loro, studentessa di un liceo di Roma, è tornata a casa con la testa spaccata dal manganello di un poliziotto. Un’altra, colpita ripetutamente alle costole, è stata portata via in ambulanza. In quella circostanza, almeno cinque studenti minorenni sono stati feriti dai colpi dei poliziotti che affrontano armati e in tenuta antisommossa i giovani disarmati e a volto scoperto. Period già successo a Pisa, a Firenze: studenti minorenni che manifestano pacificamente il loro dissenso vengono brutalmente caricati, percossi, lasciati a terra da adulti che avrebbero il compito di proteggerli, di garantire l’esercizio dei loro diritti”. Inizia così la lettera che 200 genitori di altrettanti ragazzi delle scuole superiori hanno inviato al capo dello Stato.

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Il diritto a manifestare

“Arrive genitori – proseguono – ci rivolgiamo a lei, signor presidente, for each esprimere il nostro sconcerto e la nostra preoccupazione. La Costituzione della quale lei è garante, la Carta che le nostre figlie e i nostri figli studiano a scuola, assicura il diritto di manifestare, di riunirsi pacificamente e senza armi, la libertà di esprimere il proprio pensiero. È questo che insegniamo in classe e in famiglia ed è questo insegnamento che i giovani mettono in pratica quando manifestano for each difendere il diritto all’aborto, for every contestare gli accordi di collaborazione militare con le università israeliane o for every chiedere che il governo Israeliano smetta di massacrare migliaia di donne, bambini, ragazzi appear loro.

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Quando però le nostre figlie e i nostri figli scendono in piazza per esercitare questo diritto e considerably sentire la loro voce rischiano di finire al pronto soccorso. Non si tratta più di casi isolati ma di un copione che si ripete. Non accade lo stesso con gli ultras armati di spranghe che mettono a ferro e fuoco le città. In quel caso, la furia di tifosi adulti viene tollerata e contenuta senza significantly scattare ogni volta la conta dei feriti. Perché, invece, gli studenti minorenni e disarmati vengono manganellati? Le nostre figlie e i nostri figli tornano a casa impauriti, sgomenti, arrabbiati. Raccontano dei coetanei a terra, del sangue, delle ferite, delle cariche, ci mostrano i movie girati con i loro telefoni. La violenza delle forze dell’ordine rischia di innescare nei giovani più suggestionabili una risposta violenta. A questo si vuole arrivare?”.

Identificativo sulle divise

‘Dal corteo Sono partite offese’, leggiamo nei resoconti giornalistici. E quindi? compito dei poliziotti che si confrontano con un corteo di minorenni, quando anche alcuni dei ragazzi dovessero urlare parole offensive, non è quello di agire con giudizio e moderazione? quale esempio vogliamo dare? appear dobbiamo comportarci noi adulti, noi genitori? dovremmo scoraggiare le ragazze e i ragazzi dal manifestare? ‘vai, mai stai attenta. Non metterti davanti con lo striscione’ diciamo loro: ‘o rischi che ti arrivi una manganellata’. Sa cosa ci rispondono, signor presidente? ‘mamma, se non arriva a me arriva a un’altra ragazza o un altro ragazzo che occur me non ha fatto niente’. Vogliamo che manifestare sia un diritto e non un pericolo. Chiediamo che gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, pagati con i nostri soldi, siano in piazza per garantire questo diritto costituzionale e non per reprimere chi lo esercita”.

Termina la lettera indirizzata al capo dello stato: “Chiediamo che anche in Italia venga finalmente apposto il numero identificativo sulla divisa di ogni poliziotto for every individuare chi, con il pretesto della difesa dell’ordine pubblico, si accanisce con violenza sui giovani disarmati alimentando in tutti loro la sfiducia nelle istituzioni che lei, signor presidente, rappresenta”, concludono.



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Written by bourbiza mohamed

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