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Nel nostro zainetto degli attrezzi c’è conoscenza, non solo tecnologia


Il concetto di «capitale scientifico», secondo la definizione che ne dà Louise Archer, professoressa di Sociologia a UCL, descrive le risorse scientifiche di una persona. Comprensione, conoscenza, attitudine, attività e contatti sociali legati alle scienze. Il «capitale scientifico» può essere pensato appear uno zaino o una borsa. Questa borsa è più o meno piena in virtù di vari fattori, primo tra tutti la considerazione del ruolo delle scienze — scienze esatte, scienze dure o, appear è in voga oggi, Stem — nella formazione di un essere umano e nelle sue possibilità di interpretare e agire nel mondo nel quale vive.

Si è molto parlato, e sempre più si parla, del divario di genere nelle scienze e spesso si è attribuito — arrive pure è — il divario alla mancanza d’incoraggiamento che bambine e ragazze subiscono a scuola («Non sei portata», «Sono cose da maschi»). Archer gira il problema e propone di agire non tanto sull’insicurezza delle donne, ma sulla mentalità maschilista, sugli stereotipi e sui pregiudizi degli uomini, alcuni dei quali insegnano discipline Stem in scuole di ogni ordine e grado.

L’intervista

La sociologa Louise Archer “Per avvicinare più donne alla scienza dobbiamo cambiare la testa degli uomini”


Tra le esperienze costruite negli anni for every aumentare il capitale scientifico, c’è qui in Italia Maddmaths! (il sito di divulgazione alla cui testa c’è un matematico, Roberto Natalini, direttore dell’Iac, L’Istituto for each le applicazioni e il calcolo del Cnr, che molto discute del divario di genere nelle Stem). E c’è Il cielo itinerante, l’associazione presieduta e co-fondata da Ersilia Vaudo-Scarpetta (fisica, in forze all’Agenzia spaziale europea) che, attraverso campus con studenti e studentesse che si servono del primo laboratorio che l’essere umano ha avuto a disposizione, il cielo stellato, cerca di rendere la matematica rilevante nella vita degli studenti e di utilizzarla come linguaggio che colma le distanze linguistiche in quartieri ad alto tasso d’immigrazione (dunque con possibili enormi divari linguistici).

Nello stesso giorno in cui Archer — alle Ogr, a Torino — affrontava questioni di democrazia e Stem (disuguaglianze economiche, di genere e linguistiche), il ministro Sangiuliano, a Roma, celebrava l’emissione, da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy, del francobollo commemorativo di Giovanni Gentile, a ottant’anni dalla morte. Che Giovanni Gentile, filosofo, abbia un francobollo è bello, ma che nella celebrazione di questa bellezza non venga ricordato quanto — la bellezza, d’altronde, è varia e contraddittoria — la riforma scolastica di Gentile abbia relegato le scienze tutte nell’alveo della tecnologia e non in quello della conoscenza, mi pare un segnale grave rispetto al ripensamento di politiche e riforme scolastiche che riportino le scienze nel corredo — capitale, direbbe Archer — di un essere umano di questa epoca, e delle prossime. Senza l’ammissione dell’errore di Croce e Gentile, non potremo correggere, e non riusciremo a costruire una società con maggiore uguaglianza.



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Written by bourbiza mohamed

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