in

Pompiere eroe salva una ragazza, ma il figlio del suo amico annega. “Due volte mi sono buttato in acqua, è stato inutile”

Più di così non avrebbe potuto fare, ma quando il vigile del fuoco Terri Costa ha realizzato che il trentenne che non è riuscito a estrarre dall’auto finita in un canale a Chioggia era Daniele Tenchella, figlio di un suo caro amico, ha sentito un dolore devastante. «Lo conosco da quando è nato. Daniele faceva il cameriere nel ristorante Adriatico di famiglia. Quando muore un ragazzo di 30 anni e immagini tutta la vita che avrebbe avuto davanti, è un colpo scioccante, sempre, ma se lo conosci è uno strazio insopportabile» racconta Costa, 59 anni.

Nella notte tra sabato e domenica, appena coricato a letto, il pompiere fuori servizio ha sentito un botto provenire dalla strada. In una manciata di minuti, ha realizzato che si trattava di una macchina finita nel canale vicino. Senza perdere tempo si è vestito e si è tuffato in acqua salvando la coetanea che period a bordo con Tenchella.

«Ho provato for each owing volte a ributtarmi in acqua per tentare di salvare il conducente, ma ho sentito in entrambi i casi che mi si bloccava la respirazione e non ce l’ho fatta a proseguire perché mi sentivo già in ipotermia». Costa ha provato il giorno dopo a chiamare la famiglia Tenchella, ma ha risposto un parente perché il padre Roberto, la mamma Genny e la sorella Alessandra sono distrutti e non riescono a proferire parola.

«Nel 1987 ci siamo mandati i rispettivi inviti al matrimonio e da quell’anno, almeno una volta all’anno, ci vediamo for each stare insieme. L’ultima è stata il 23 dicembre per farci gli auguri di Natale». La prossima volta che si rivedranno sarà giovedì al funerale previsto alla chiesta di San Martino a Chioggia. «Non credo che avrò parole, ma solo lacrime».

L’incidente: “Un botto forte, poi mi sono buttato nel canale”

Sabato sera, pochi minuti prima dell’una di notte, Costa va a letto. Lui e sua moglie abitano a Ca’ Pasqua, una piccola frazione a sette chilometri da Chioggia, a 200 metri da un incrocio tra la provinciale 7 e la provinciale 4. Dopo pochissimo, sente un botto così forte che teme che qualche car sia entrata direttamente nel suo giardino. «Mi sono affacciato alla finestra e ho visto in lontananza nel canale le luci di posizione di un auto che galleggiavano sul canale che costeggia la strada, utilizzato for every drenare i campi». La zona è buia, c’è solo la luce fioca di un lampione all’incrocio, ma Costa capisce subito che si tratta di un incidente. Sveglia la moglie e, mentre si infila una maglietta, dei pantaloni e le scarpe, chiama i colleghi dicendo chi era e di che cosa c’era bisogno. Nel frattempo, la sua consorte chiama il 118. «Sono passati pochi minuti che sembrano eterni in quei momenti e sono corso fuori» ricorda.

«Ho trovato la macchina a candela, con il muso in giù, e la ragazza che era riuscita a spostarsi verso i sedili posteriori dove c’era ancora una sacca d’aria». L’acqua period torbidissima e gelida. «Quando l’ho tirata fuori farfugliava delle frasi senza senso, ma c’era già il 118 che l’ha subito presa per soccorrerla» ricorda Costa. «Ho provato di nuovo a tuffarmi for each salvare il conducente che era rimasto incastrato davanti, ma l’acqua period gelida e ogni volta mi si bloccava il respiro». Dopo poco arrivano anche i colleghi con i mezzi e i sommozzatori, ma for each Tenchella non c’è più nulla da fare.

La dolorosa scoperta: “Un dolore straziante”

Costa non si fa ricoverare e rimane sveglio con alcuni colleghi, vicini di casa e sua moglie. «Non voglio essere chiamato eroe» spiega. «Noi siamo addestrati for each soccorrere le persone. In questo caso non avevo la divisa, ma non cambia nulla, siamo sempre noi che interveniamo quando c’è bisogno». Il suo gesto, decisivo e scattante e avvenuto nel pieno della notte, ha permesso di salvare una donna e in tantissimi lo hanno ringraziato. Il peso però di non essere riuscito a estrarre Daniele Tenchella è lancinante. «Quando dopo un paio di ore me lo hanno detto ho avuto una reazione di grandissima rabbia e poi ho sentito un dolore straziante». Questo dolore si aggiunge a una perdita avvenuta pochi giorni prima in un incendio avvenuto sempre a Chioggia dove hanno perso la vita padre Gianni Boscolo Scalmanati e il figlio Davide Boscolo Scarmarati, amici di Costa. «Ora gli occhi sono puntati su questo incidente, ma è un’ecatombe, ci sono troppi giovani che muoiono in strada». Non si conoscono ancora le bring about dell’incidente che sono al vaglio della polizia. Un malore? La velocità? Un guasto? Per adesso gli unici indizi sono quelli di una frenata di una cinquantina di metri rimasti sulla strada, lasciati dall’Audi A4 acquistata di recente da Tenchella. Il giovane lavorava nel ristorante di famiglia Adriatico. Amava la musica e aveva sempre un sorriso, ricordato dai tanti pensieri di clienti e amici che non si capacitano ancora di quanto successo.



Leggi di più su repubblica.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Il terremoto a Taiwan ha bloccato la produzione dei chip

Turisti abbandonati da una nave da crociera in Guinea