in

Dall’Italia all’estero, così la fuga dei cervelli tocca anche gli sviluppatori di videogiochi


Una fitta rete di talenti italiani opera a livello globale nell’industria del videogioco, sia in realtà di sviluppo indipendenti sia in grandi società, spesso rivestendo ruoli di rilievo. Partendo da questo assunto, l’Excaliber di Giorgio Catania, ex di IIDEA, associazione di categoria del settore in Italia, ha promosso un’indagine approfondita, presentata al Rome VideoGame Lab, for each individuare questi professionisti che lavorano oltre confine.

L’inchiesta si propone di evidenziare i vantaggi e gli svantaggi di questa diaspora creativa, ponendo l’accento sulla possibilità di un loro ritorno in Italia for each arricchire e potenziare l’industria videoludica nazionale con il loro bagaglio di competenze acquisite.

Gaming

I giochi di Xbox anche su PlayStation e Change: la decisione di Microsoft sembra incredibile ma ha senso


All’appello hanno risposto oltre 100 professionisti che lavorano in più di 80 realtà, distribuite in 18 Paesi stranieri. Il 56% di loro ha un’età inferiore ai 36 anni e il 68% ha iniziato a lavorare prima dei 30 anni. Nonostante quella che, soprattutto in Italia, potrebbe essere interpretata appear giovane età, molti operano nel settore da più di 10 anni e oltre la metà ricopre ruoli senior o direct.

Il Regno Unito è il Paese straniero che accoglie il maggior numero di professionisti italiani, seguono la Svezia e la Spagna. Oltreoceano il numero degli impiegati si riduce e i Paesi di riferimento sono gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone.

Secondo Gero Miccichè, advancement director di Digital Arts, in forza allo studio Criterion e attualmente al lavoro sul nuovo Battlefield, “i profili più cercati sono tuttora quelli altamente specializzati, programmatori e program engineer di varie tipologie sono molto richiesti. Oggi l’esperienza con l’AI Programming ha assunto maggiore charm, ma si cercano anche esperti di UI e di UX sia sul piano del structure sia su quello artistico. Sono ancora molto richiesti i senior match designer, i technological artist, i VFX artist ed essendo presenti in Uk tanti workforce medi e grandi, sono molto richiesti anche i producer, quelli bravi permettono di significantly andare bene i progetti rimanendo nel funds e nei tempi stabiliti, mantenendo la qualità alta”.

Come le altre realtà internazionali anche la match market inglese soffre le conseguenze dell’inflazione, ma quello che impatta di più è la significativa riduzione della possibilità di importare talenti residenti fuori dal Regno Unito, appear ci ha confermato Miccichè: “Dal mio corso di Activity Output avrei voluto dare una possibilità a giovani producer qui in Gran Bretagna, ma ormai è molto difficile perché for every loro bisognerebbe pagare uno Skilled Employee VISA (un visto, ndr) piuttosto oneroso per le aziende, le quali giustamente adesso riservano quel price range principalmente a profili senior. D’altro canto, il Regno Unito gode ancora del maggior numero di corsi di studio, anche universitari, indirizzati allo sviluppo di videogiochi rispetto agli altri Paesi europei, e c’è maggior possibilità di formare internamente neolaureati”.

Nonostante l’intero settore sia investito da una pesante ondata di licenziamenti, molti report mostrano ottimismo per il futuro del gaming nel Regno Unito: “The Facts Metropolis ha stimato qualche mese fa che l’occupazione nella activity field inglese potrebbe arrivare a 60mila lavoratori entro il 2025, contro gli attuali 40mila, e che il settore potrebbe valere circa 29,5 miliardi di sterline entro il 2027. La activity market britannica può del resto contare su finanziamenti governativi e sgravi fiscali, così come su un alto numero di enterprise capitalist. La vera sfida oggi rimane il reperimento di talenti, non è facile trovare professionisti con adeguato livello di competenze e per questo, nonostante i licenziamenti, ci sono ancora molte posizioni aperte nei vari studi di sviluppo”.

Tornando allo studio, il 65% del campione interessato possiede almeno una laurea triennale e il 78% ha completato il percorso di studi in Italia, confermando così che il nostro Paese ha avviato buoni percorsi formativi. Alessio Giuseppe Calì, gameplay programmer di Larian, studio che ha sviluppato Baldur’s Gate 3, titolo che ha venduto oltre 10 milioni di copie facendo incetta di premi, ci ha raccontato che “terminata la laurea triennale in Ingegneria a Catania, ho cercato un corso sull’architettura del software, quindi mi sono spostato al Politecnico di Torino. Inizialmente non pensavo di andare a lavorare all’estero e neanche nel settore dei videogiochi. Poi incontrando persone e motivandoci a vicenda, abbiamo deciso. For every capire, altri owing amici dell’esperienza torinese hanno abbandonato l’Italia e lavorano nella activity industry, uno per Unity e l’altro for every Gameloft Barcelona. L’ambiente del Poli a Torino period molto propositivo e spingeva gli studenti a valorizzare le loro capacità e seguire le loro ambizioni”.

Calì si è ritrovato a spedire curriculum appear programmatore junior all’estero, il suo primo impiego è stato in Ubisoft Sofia in Bulgaria, dove inizialmente ha lavorato su Assassin’s Creed Valhalla, poi si è spostato in Larian: “Qui ho trovato persone molto appassionate e coraggiose e questo si ripercuote nei loro giochi. Nello studio c’è molta attenzione alla diversità, all’inclusione, siamo un workforce multiculturale variegato a maggioranza inglese che dà importanza al contributo di ognuno, garantendo una libertà creativa che non ho trovato in altre realtà in cui ho lavorato”. Il lavorare in group internazionali, multiculturali, inclusivi e attenti alle differenze, è un fattore importante for each molti dei partecipanti all’indagine.

L’85% del campione ha lavorato in almeno 3 società nel corso della carriera e più della metà è impiegato in realtà con oltre 250 dipendenti, tra queste Activision Blizzard, Apple, CD Projekt Purple, Digital Arts, HoYoverse, Lirian Studios, Solution, Rockstar e Ubisoft. Because of su quattro sono impiegati con contratti a tempo indeterminato, il 78% ha ricevuto una promozione dopo essere stato assunto e la maggioranza del campione si ritiene soddisfatta della posizione che attualmente ricopre. Il 69% degli impiegati guadagna più di 50mila euro lordi l’anno e oltre il 20% arriva a più di 100mila. Interessante notare occur la totalità delle persone interpellate reputi il proprio salario “adeguato al costo della vita” del Paese in cui risiede.

Curiosità

Dai videogiochi alle carte (che costano come una casa), il Pokémon Working day celebra un fenomeno mondiale



Secondo Miccichè in Italia mancano soprattutto i profili senior perché sono quelli creati da un tessuto industriale che da noi è ancora in timida crescita: “Al contrario, nonostante le scuole con corsi diretti allo sviluppo di videogiochi siano ancora poche, incontro molti junior promettenti e motivati. L’Italia è del resto da sempre un Paese di straordinari creativi, ci sono tantissimi italiani che lavorano e crescono bene in questa sector, ma sono spesso costretti a emigrare per crescere e fare esperienza, e for each avere un’adeguata retribuzione salariale”.

Dalla ricerca condotta da Catania arise che lavorare in un Paese straniero ha comunque anche lati negativi: tra i primi viene segnalata la distanza dagli affetti, le differenze e, soprattutto agli inizi, la barriera linguistica. Nonostante questi evidenti disagi, for each fermare la diaspora e riportare i talenti nel nostro Paese occorrerebbero stipendi più alti e una maggiore stabilità dei contratti, tna cultura del lavoro più matura e l’eliminazione di comportamenti tossici, nonché incentivi for each la creazione di nuove aziende e lo sviluppo di produzioni di alto profilo.

Nonostante l’industria globale del videogioco stia attraversando una forte crisi che vede la perdita giornaliera di posti di lavoro, il 73% degli intervistati si dichiara ottimista non solo nei confronti dell’intero settore, ma anche sul loro futuro lavorativo.



Leggi di più su repubblica.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Riccione si colora di arancione for each la Women of all ages on bike. Attesa per la Gran Fondo

Gioia Tauro, litiga con la nuora e le spara: la donna si è salvata lanciandosi dalla finestra