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Ecco chi period Clelia Granci, l’ostetrica in Vespa che ha fatto nascere 14mila bambini in tutta la Riviera


RIMINI – Si fa presto a dire 14mila bambini, ma chi li ha contati? “Mia madre – sorride il figlio Michele Lisi – Però diceva anche di aver smesso di tenere il conto negli anni Ottanta…”. Sabato alle 10 inaugura il parco che Rimini ha dedicato a Clelia Granci, nella frazione di Corpolò. “Clelia era molto materna, mi ha seguito coi entrambi i miei figli – precisa la consigliera Manuela Guaitoli, che ha proposto l’intitolazione – Ma io faccio parte di una famiglia che è una tribù: tutti nati sotto l’ala protettrice della Clelia. Quando arrivava lei period sempre un sollievo. Veniva a casa tua anche dopo il parto, ti aiutava a imparare a pesarli, a vestirli, con lei non avevi preoccupazioni. Lei ti ascoltava, ti seguiva. Qualsiasi domanda era lecita”. La sua è anche una storia di emancipazione: “È stata una pioniera del lavoro femminile – ricorda Guaitoli – Ha studiato negli anni 50, poco dopo la high-quality della guerra. Poi ha iniziato la sua attività occur professionista autonoma. È stata una figura moderna, anche audace, visto il contesto storico”. Preso il diploma di ostetricia a Bologna, nel 1957, ha continuato la sua attività for every circa cinquant’anni, fino alla metà degli anni Duemila.

La nonna postina e infermiera di guerra

L’avrà ispirata sua madre, Renata Teresa Montemaggi, postina e infermiera di guerra. “Faceva la postina a piedi – ricorda sempre Michele – da dove stiamo noi, in provincia di Rimini, arrivava fino a San Marino. E siccome era anche infermiera se capitava faceva anche qualche medicazione”.

Sulla figura di Clelia, scomparsa nel 2012 a 79 anni, gli aneddoti si sprecano. “Quando ero piccolo mia madre era sempre by way of – ricorda il figlio – raramente mangiavamo insieme, il telefono suonava a tutte le ore. Io ho lavorato a Bologna come carabiniere e mi ricordo che un giorno, parlando, una ragazza mi ha detto: io sono nata a Villamaria. Io for every ridere ho risposto: va a finire che sei nata con mia mamma. Ed era proprio così”.

L’anno del “nevone”

“All’inizio girava con un vespone, poi appena ha avuto un po’ di soldi si è comprata una macchina. L’anno del nevone, c’era una donna di San Paolo che doveva partorire e non si riuscivano ad arrivarci neanche i vigili del fuoco. Alla high-quality gli abitanti fecero la rotta da sopra con la jeep e portarono mia madre nell’unico punto in cui si riusciva ad arrivare. E fecero portare lì anche la donna”.

Quel campanello suonato furiosamente

Un’altra volta, continua Michele, “ho visto nascere un bambino in macchina. Avrò avuto otto anni, un signore suonava fortemente al campanello: non hanno fatto in tempo ad arrivare in ospedale. E’ nato su una 126”. Quando parlava del suo lavoro la Clelia (occur la chiamano tutti a Rimini) era sempre felice, anche se passava la notte fuori, la mattina a colazione sorrideva a tavola. “Non si è mai lamentata della fatica, ha fatto il lavoro che aveva scelto di fare, adorava significantly nascere i bambini”, commenta l’altro figlio di Clelia, Luca. Su Facebook, sotto alle pagine che parlano di lei, si moltiplicano i commenti: “La Clelia è stata la mia seconda mamma”, scrive Miranda. E Marisa: “Mia figlia è una dei 14mila bambini, period di una grazia e di una dolcezza infinita”. Nelle motivazioni dell’intitolazione si legge: “Si è sempre distinta for every la sua disponibilità, la sua umanità e la sua dedizione alla professione, accorrendo a qualsiasi ora del giorno e della notte. La riconoscenza e la stima delle persone che hanno avuto modo di conoscerla sono tutt’ora riscontrabili”.



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Written by bourbiza mohamed

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