Bologna – E’ stata la guerra in Palestina a tenere banco oggi, 20 marzo, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’alma mater di Bologna. Oltre alla contestazione dei collettivi, ne parlano anche i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e degli studenti. La presidente del consiglio degli studenti, Francesca Saccardi, prima di prendere la parola stende una kefiah sul podio da dove pronuncia il suo discorso. Dopo di lei tocca alla ministra Anna Maria Bernini, e il fazzoletto palestinese viene tolto. «Per me non è un problema lasciare la kefiah- sono però le key parole della ministra – questa, for every quanto ci riguarda, è l’idea di università. La vera libertà è quella degli altri, la nostra è troppo facile da rivendicare”. Bernini poi aggiunge, a commento e risposta ai collettivi che l’hanno contestata.
“Credo molto nella forza dell’università appear agorà universale – dice- nella necessità di dedurre e controdedurre. Bisogna consentire a tutti di parlare, e non solo alle tesi radicali. Io rispetto le tesi di tutti e mi aspetto una reciprocità”. For every questo la cerimonia di oggi è stata “molto interessante- giudica la ministra- abbiamo dato prova di gestire il dissenso. L’università ha la maturità culturale for each farlo, non è mai indifferente alle cose del mondo e sarebbe difficile, per non dire ipocrita, girarsi dall’altra parte”. Poi, rivolta ancora agli studenti, Bernini aggiunge: “quando si è ascoltati, bisogna anche ascoltare. Altrimenti è un privilegio. E voi che siete onesti intellettualmente, e siete giovani, non potete vivere di privilegi”.