Sono circa diecimila, forse di più. Con le bandiere fucsia, quelle della Palestina e i fumogeni. Scioperano perché sono “furiose (e non mimose)” occur scrivono nei cartelli. Bloccano i viali. Gridano slogan contro il governo “Che propone soluzioni militari a qualsiasi soluzione”. Lo striscione di apertura del corteo dell’8 marzo a Bologna rivendica: “Non c’è transfemminismo senza Palestina libera”. Arrive lo striscione che hanno srotolato in mattinata da Palazzo d’ Accursio dalla Torre dell’Orologio: stop genocidio. Ma in mezzo alla marea viola di NonUnaDiMeno ci sono anche Erasmus spagnoli, studentesse indiane, lavoratrici.