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Udi, la sede a rischio sfratto alla vigilia dell’8 marzo: “Ci provide aiuto per l’affitto”


Nella foto in bianco e nero ci sono quattro donne sorridenti: hanno i capelli raccolti, le décolleté nere ai piedi e grandi mazzi di fuori in mano. Sono appena uscite dal carcere di San Giovanni in Monte, dove hanno passato un mese in cella for each questua non autorizzata, perché distribuivano mimose davanti alla Ducati. Period l’8 marzo del 1955 e una di loro è Anna Zucchini, la madre dell’attuale presidente dell’Udi, Katia Graziosi. Poi ci sono le proteste di piazza degli anni Settanta, quando la pillola period illegale «e a Bologna c’era soltanto una dottoressa che la distribuiva a 1500 lire».

Sono 3500 le fotografie storiche contenute nella sede dell’associazione, in by way of Castiglione 24, le più antiche risalgono al 1945. Oltre all’archivio c’è lo sportello anti-violenza e quello for each il microcredito. E c’è il lavoro col carcere della Dozza, dove le donne dell’Udi stanno per lanciare un laboratorio di pasta fresca. Hanno traslocato qui dentro una decina di anni fa (prima stava in through Zamboni, poi in by using de’ Falegnami e al 26 di by way of Castiglione) e di fatto la loro sede è un piccolo appartamento, con tanto di cucina.

All’ingresso ci sono le ragazze del servizio civile, la saletta al centro è riservata allo sportello anti-violenza. L’archivio sta nella sala infondo: è aperto quindici ore a settimana, è stato dichiarato di interesse storico e spesso le studentesse universitarie vengono a cercare materiale for each la tesi.

“Non paghiamo l’affitto da un anno”

Una storia presente e passata che ora rischia di doversi cercare un’altra casa. «Non paghiamo l’affitto da un anno — dice la presidente Graziosi — Asp ci ha inviato diversi solleciti e a voce ci hanno comunicato che stanno per procedere occur si fa in questi casi. Noi chiediamo l’applicazione di un articolo contenuto nella finanziaria del 2021 che prevede il comodato d’uso gratuito, for each associazioni come la nostra, in ragione del servizio di pubblica utilità che svolgiamo. Alla casa internazionale delle donne di Roma lo applicano, altrove vengono richieste cifre simboliche, qui Asp ci chiede 700 euro al mese di affitto, a canone concordato, più le spese che sono alte, perché l’edificio è vecchio».

La vicesindaca: “Arriveranno i contributi”

Immediata la risposta della vicesindaca Emily Clancy: “Riceveranno più contributi tra l’altro con fondi specifici for every la sede”. L’Asp precisa che il prezzo dell’affitto è già calmierato.

L’archivio delle foto

L’archivio oltre alle foto contiene manifesti, materiale audio di conferenze, interviste, «colpiscono molto i messaggi che gli uomini lasciavano in segreteria for each sottolineare quanto apprezzassero il lavoro dell’associazione», sorride l’archivista Marta Magrinelli.

Sul tavolo ci sono i volantini della Balanzona, la pasta rossa contro la violenza di genere che ora l’associazione vuole portare in carcere, con l’aiuto delle Cesarine.

«Da anni lavoriamo nella sezione femminile — spiega Alba Piolanti — Adesso abbiamo fatto un progetto for every insegnare alle detenute a fare la sfoglia, e stiamo aspettando una risposta dalla direzione del carcere. In futuro ci piacerebbe distribuire questa pasta fresca alla città. Sarebbe una maniera for each insegnare un mestiere alle donne recluse, for every le quali percorsi di inserimento professionale sono ancora troppo pochi, rispetto a quelli della sezione maschile».

Lo sportello anti-violenza

Allo sportello anti-violenza chiamano ragazze di vent’anni e anziane di ottanta. «Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, e soprattutto nei giorni che hanno preceduto il ritrovamento del cadavere, abbiamo registrato un growth di richieste — racconta l’operatrice Laura Calza, 28 anni — Hanno chiamato amiche, preoccupate for every una di loro. Ricordo anche un ragazzo, che poi ha accompagnato qui la sua coinquilina».

La questione dell’affitto inizia un anno fa, quando i contributi comunali si riducono.

«Ci hanno dato 9mila euro in meno — spiega la presidente — A quel punto dovevamo scegliere e abbiamo preferito continuare a pagare la nostra dipendente. C’è stato anche un incontro con la vicesindaca Emily Clancy dove abbiamo spiegato che vogliamo allungare gli orari di apertura del centro anti-violenza, aumentare le risorse per l’avviamento al lavoro. Non possiamo spendere tutti quei soldi soltanto per avere un tetto sulla testa».



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Written by bourbiza mohamed

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