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Morto Don Giovanni Nicolini, il prete degli ultimi

Don Giovanni Nicolini amava “La Parola e le parole, la Bibbia e il giornale, il Concilio e la Costituzione”. Se si dovesse riassumere in poche parole l’esperienza del sacerdote che ha segnato in modo indelebile la vita di Bologna, non solo quella dei fedeli, bisognerebbe scegliere proprio questo “leitmotiv”, che ha caratterizzato il cattolicesimo di Dossetti e Ruffilli.

La scomparsa del religioso che ha fatto della sua stessa vita un esempio, con la sintesi perfetta trovata da Romano Prodi: «Mettersi costantemente a servizio dei più poveri ed emarginati in qualsiasi situazione essi si presentino», lascia dolore e commozione.

Nato a Mantova nel 1940 da una ricca famiglia borghese, Don Nicolini arrivò nella Bologna di Dossetti e Lercaro nel 1967, dopo la laurea in Filosofia alla Cattolica e dopo aver studiato Teologia all’università Gregoriana. Ordinato presbitero nel 1972, dopo essere stato cappellano a San Giovanni in Persiceto, nel 1977 ha assunto le parrocchie di Sammartini, Ronchi e Caselle. A Sammartini si è creata anche una comunità di famiglie che scelse di vivere secondo gli stessi valori del religioso stimatissimo.

Don Nicolini è stato assistente diocesano dell’Azione Cattolica, è diventato vicario episcopale per la Carità e direttore della Caritas, parroco di Sant’Antonio da Padova alla Dozza.

Il primo messaggio di cordoglio è arrivato da Filippo Diaco della Acli, che ha voluto ricordare “una figura importantissima della Chiesa di Bologna, assistente spirituale della Acli nazionali, precursore di quella Chiesa in Uscita poi promossa dal magistero di Papa Francesco”.



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Written by bourbiza mohamed

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