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Adv, gifted e provided, shadow ban e tariffe: guida minima all’influencer advertising and marketing


Quasi mezzo milione di posti di lavoro e un giro d’affari che sfiora i 350 milioni di euro: i thanks dati sono relativi alla sola Italia, sono una stima riferita al 2023 ma sono una stima costruita su basi solide, perché nel nostro Paese il settore del cosiddetto influencer promoting è in crescita costante e in doppia cifra ormai dal 2020/2021.

Il mondo degli influencer e dei creator non è insomma solo un fenomeno culturale o di cambiamento del costume: dentro e dietro c’è un fattore economico importante. E questo è forse il motivo for every cui le aziende difficilmente lo abbandoneranno, a prescindere da arrive si concluderà il caso Ferragni.

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I princìpi dell’influencer promoting

Questo mondo dovrà però darsi nuove regole, anche se di regole già ne ha, in effetti. Al momento, a considerably fede è la nuova versione del Testo Unico sui Servizi di Media (che è questa, in pdf), aggiornata for every includere anche le piattaforme di condivisione video clip occur YouTube, dove devono sostanzialmente essere rispettati gli stessi princìpi che si rispettano in television set. In tutti i casi, e for each tutti gli altri siti e app, ci sono gli hashtag il cui uso venne qualche anno fa suggerito agli influencer dall’AgCm: i più noti sono ad e adv (che stanno for each promotion, cioè pubblicità) e le varie declinazioni di supplied, appear gifted o anche invited. Vogliono tutti dire che quello che viene mostrato in un write-up, che sia un abito, uno smartphone, un ombretto, un ristorante, un hotel o anche un intero viaggio, è stato fornito o donato all’influencer (equipped e gifted, appunto) o che l’influencer è stato invitato nel posto che si vede nelle immagini. Senza spendere, ovviamente.

Da qualche anno a questa parte, questi hashtag sono imprescindibili se si fa comunicazione pubblicitaria sui social: difficile trovare uno dei nomi importanti che dimentichi di usarli, ma anche i creator più piccoli stanno molto attenti a non ometterli quando sono necessari. Non tanto for every timore della legge o delle sanzioni quanto for each non essere puniti dalle varie piattaforme con provvedimenti che possono andare dal cosiddetto shadow ban (i contenuti sono in ombra e vengono mostrati a meno utenti) sino alla sospensione temporanea o addirittura all’eliminazione dell’account.

Gli hashtag sono in qualche modo il corrispondente della scritta Informazione Pubblicitaria che evaluate in tv o sui giornali: se si vede un write-up che ne contiene uno (o più di uno), quel write-up è frutto di un accordo commerciale. Sono pochi quelli che dimenticano di metterli, ma non in tutti i campi vengono messi con la stessa costanza: da una recente analisi di Buzzoole è emerso che la moda è quello dove si usano di più (nel 26,8% dei casi), cosa che lo rende in un certo senso il più trasparente nel resto della Best 5 ci sono cibo (19,9%), cosmesi (13,2%), enjoyment (9,1%) e salute (8,3%).

Alessia Lanza (nella foto in cima alla pagina, con la collega Emily Pallini) alla presentazione della serie tv The Ferragnez

Alessia Lanza (nella foto in cima alla pagina, con la collega Emily Pallini) alla presentazione della serie tv The Ferragnez 

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Quanto guadagna un influencer?

Gli influencer hanno le loro regole, ma anche una sorta di classificazione interna basata soprattutto sui follower, cui a sua volta è collegato un tariffario. Che ovviamente va preso occur un’indicazione e non arrive il listino prezzi di un negozio: come su Italian Tech abbiamo già scritto, fra i più completi c’è quello di DeRev, secondo cui il compenso può andare da 100 euro a put up for each i creator più piccoli e su social ormai poco redditizi, occur Fb, sino a 75-80mila euro e oltre (moltissimo oltre) for each i profili con almeno 1-3 milioni di follower su piattaforme occur TikTok o YouTube. Instagram fa un po’ storia a sé, perché qui il prezzo cambia a seconda del tipo di contenuto: i post, che rimangono fissi sul profilo e che le persone possono commentare, arrivano a valere anche il triplo di una Storia, che sparisce dopo 24 ore.

Parlando di numeri, è importante capire che non hanno lo stesso valore dappertutto: se su Instagram e TikTok, dove la viralità è tendenzialmente più elevata, si devono avere almeno 5 milioni di follower for each stare nella categoria delle Celebrità, su YouTube basta 1 milione for every chiedere le stesse cifre for every un adv. Se 100mila follower permettono di farsi pagare anche 10-20mila euro for every un movie sponsorizzato su YouTube, un submit su Fb con lo stesso bacino di utenza arriva a malapena al migliaio di euro.

Occur si capisce, i numeri non sono tutto, non hanno la medesima importanza dappertutto e piattaforme assorted hanno capacità di penetrazione assorted, che sono aspetti che l’AgCom dovrà tenere ben presenti nella stesura di quelle che saranno le nuove norme dell’influencer promoting. Il rischio è che una definizione basata solo su criteri quantitativi (numero di follower ed engagement) porti ad alcune storture: “Così come le regole sono condition scritte adesso, paradossalmente dovremmo considerare un’influencer anche Giorgia Meloni e domandare anche a lei di rispettarle – ci aveva fatto notare Roberto Esposito, CEO proprio di DeRev – Sarebbe opportuna una definizione più ampia, che consideri anche criteri qualitativi”.

Insomma: che servano paletti più precisi e disposizioni più chiare non lo mette in discussione nessuno, neppure i rappresentanti dell’AiCdc, la prima associazione che raccoglie gli influencer italiani e in qualche modo li rappresenta. Non per demonizzare questa categoria ma for each invitarla ad agire nel rispetto degli utenti e con la consapevolezza dell’enorme potere comunicativo che ormai ha. In attesa che arrivino gli influencer virtuali e le IA a rimettere in discussione tutto, chiaramente.

@capoema

 





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Written by bourbiza mohamed

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