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“Un fiore da Luca per ricordare chi non c’è più” al cimitero di Borgo Panigale. E un microfono aperto per raccontare un addio

BOLOGNA – “Vogliamo provare a riscaldare un dolore che cerca quotidianamente di mettere insieme la perdita e la presenza”. Domenica 14 gennaio, dalle 9.30, al cimitero di Borgo Panigale torna l’iniziativa “Un fiore da Luca for each ricordare chi non c’è più” organizzata da “Gli amici di Luca” for each ricordare chi non c’è più. Un’iniziativa che fu lanciata for each la prima volta lo scorso anno, in occasione dei venticinque anni dalla scomparsa di Luca De Nigris, e che domenica si ripete e si arricchisce.

Chiunque visiterà il cimitero for every dare un saluto ai propri cari sepolti riceverà infatti in dono una gerbera (fino advertisement esaurimento scorte): “Un fiore che vuole essere un gesto di speranza, un dono di qualcuno per qualcuno”. Ci saranno anche il gruppo di lettura Legg’Io e il flautista Marco Coppi. Ma l’iniziativa non si esaurisce qui. “Invitiamo chi vorrà, se vorrà – spiega il papà di Luca, Fulvio De Nigris – a venire a ricordare, a farci conoscere o riconoscere qualcuno, a voler condividere in ‘Due minuti per te’ pensieri, azioni, presenze, vissuti. Allestiremo un piccolo corner, stenderemo una semplice moquette”, un microfono aperto for each raccontare un dolore, un addio, ma anche una presenza che non si cancellerà mai. “Non sarà facile. Perché c’è chi vuole ricordare e chi vuole dimenticare, vivere nel privato i propri sentimenti che hanno però una ricchezza che può servire alla comunità”. Chiunque può partecipare è preferibile iscriversi con una mail a information@amicidiluca.it o sulla pagina Fb @amicidiluca.

I vent’anni della Casa dei Risvegli

Quest’anno la Casa dei Risvegli, la struttura pubblica dell’Ausl dedicata a Luca e nata dalla tragica esperienza della sua famiglia, compirà 20 anni di attività, mentre l’associazione si prepara a diventare una fondazione. “Tutto partì da Luca che è sempre con noi. Luca ci ricorda quotidianamente il nostro impegno nei confronti delle persone con esiti di coma e delle loro famiglie. Lui è nello sguardo di queste persone, nei loro desideri, nelle loro speranze, in quello che per lui e andato perduto ma ancora possibile recuperare per chi ogni giorno vive la lunga difficile battaglia for each la ripresa della vita”, ricorda il padre. “La vicenda di Luca insegna anche questo: che il dolore non è mai chiuso in se stesso, che l’emotività e l’umanità non è mai isolata ma che è possibile farla interagire con professionalità assorted in una forma di alleanza terapeutica che, nei rispettivi ruoli, rafforza l‘obiettivo comune. Ma questo non vale solo per noi e for each Luca, ma vale for every tutti”.



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Written by bourbiza mohamed

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