in

C’è una nuova speranza di leggere i papiri di Ercolano carbonizzati nel 79 d.C.


Nel 79 d.C. la violenta eruzione del Vesuvio che ha distrutto Pompei ed Ercolano ha sepolto anche un’enorme villa romana che si pensa sia stata di proprietà del suocero di Giulio Cesare. All’interno di questo edificio, in quella che doveva essere la biblioteca personale di Filodemo, un filosofo epicureo, erano custoditi più di mille papiri.

Molti di questi rotoli – circa 800 – sono stati rinvenuti dagli archeologi nel 1752. Venti metri di pomice e cenere avevano preservato i papiri per quasi 2000 anni. Ma c’era un problema: nessuno poteva consultarli.

Gli studiosi che negli ultimi 250 anni hanno cercato di aprire quei rotoli, li hanno puntualmente frantumati. Erano troppo fragili. Dagli anni Ottanta, nessuno li ha più toccati. Ma questo non vuol dire che l’idea di leggerli sia stata abbandonata.

I passi in avanti della tecnologia, in particolare quelli della tomografia computerizzata che è molto diffusa in ambito medico per creare immagini dettagliate e tridimensionali – combinando una serie di raggi X – del corpo umano, hanno spinto gli studiosi a ragionare su un’idea che in passato sarebbe apparsa folle: leggere le parole contenute nei papiri senza doverli aprire.

Lo studioso che più si è avvicinato a questa impresa, negli ultimi 20 anni, è stato Brent Seales, un informatico dell’Università del Kentucky che ha abbinato alla tomografia computerizzata l’uso dell’intelligenza artificiale.

È stato proprio il lavoro di un team guidato da Brent Seals a permettere ad alcuni scienziati, nel 2015, di leggere un pezzo di pergamena bruciato 1500 anni fa e rinvenuto nel 1970 nella sinagoga di Ein Gedi, in Israele. Questo straordinario risultato ha dimostrato, all’epoca, che lo “srotolamento virtuale” di un manufatto carbonizzato è possibile.

Verso ITW23

E l’intelligenza artificiale scrisse la Decima Sinfonia di Beethoven


Nel caso specifico dei papiri ritrovati a Ercolano, l’impiego dell’AI si è dimostrato particolarmente efficace nel distinguere l’inchiostro utilizzato – ricavato dall’unione di carbone e acqua – dal rotolo su cui è stato impresso, anch’esso carbonizzato. Gli impercettibili cambiamenti apportati dall’inchiostro impresso sul papiro sono stati intercettati da una nuova tecnica, sviluppata nel 2019 da Seals, che prevede l’uso di un sincrotrone, un acceleratore di particelle che produce una luce molto potente, simile ai raggi X, usata per guardare da vicino oggetti minuscoli come cellule, materiali o molecole.

Grazie all’intuizione di Brent Seals, e a una sfida chiamata Vesuvius Challenge sponsorizzata da diversi investitori, uno studente di informatica di 21 anni chiamato Luke Farritor ha decifrato per la prima volta una parola contenuta in un rotolo di Ercolano non aperto. La parola in questione è “porpora” in greco antico.

Farritor si è così aggiudicato 40mila dollari, ovvero il premio in denaro promesso dalla Vesuvio Challenge a chiunque sia in grado di trovare – utilizzando le scansioni ai raggi X fornite da Seals e il programma di intelligenza artificiale idoneo – almeno dieci lettere in una superficie di 4 centimetri quadrati all’interno dei papiri non srotolati.

Il montepremi complessivo della Vesuvius Challenge, una sfida lanciata a marzo scorso per accelerare la lettura dei papiri di Ercolano, è di un milione di dollari. La fetta più grande – 700mila dollari – andrà a chi entro il 31 dicembre 2023 sarà capace di decifrare quattro frasi all’interno di due rotoli carbonizzati e non aperti appartenenti all’Institut de France di Parigi.

La biblioteca scoperta a metà del Settecento in quella che oggi viene chiamata la Villa dei Papiri, a Ercolano, è l’unica intatta – seppur carbonizzata – del mondo antico. La maggior parte dei rotoli analizzati finora sono scritti in greco antico, ma alcuni potrebbero contenere testi latini.

“C’è il sospetto che esista una parte della biblioteca, ancora da scoprire, che non contiene opere filosofiche – ha detto Robert Flower, professore di greco dell’Università di Bristol intervistato dal Guardian -. E qui la fantasia corre veloce: potrebbero esserci nuovi drammi di Sofocle, poesie di Saffo, gli Annales di Ennio, libri perduti di Livio e così via”.



Leggi di più su repubblica.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Rudy Bacchini in gol con Famija Arciunesa, donati 1.500 euro per le attività di Cuore 21

Era stato fotografato a Genova il terrorista islamico Abdeslam Lassoued che ha ucciso due svedesi a Bruxelles