LONDRA – Corpi smembrati, bruciati, crivellati di colpi, in alcuni casi decapitati. Segni di tortura e di stupro. Sono gli atroci dettagli emersi dall’esame dei corpi dei circa 1300 israeliani uccisi da Hamas nell’attacco di sabato 7 ottobre, il più alto numero di ebrei sterminati in un solo giorno dopo l’Olocausto. Il compito di esaminarne i resti, per identificarli e per determinare la causa e le circostanze della morte, prima che possano essere restituiti alle rispettive famiglie per il funerale e la sepoltura secondo il rito religioso ebraico, è affidato a unità speciale di medicina legale delle forze armate israeliane e a un’unità civile di volontari che si occupa di recuperare le vittime di attacchi militari, terrorismo e altre…
Chevra Kadisha e Zaka: ecco chi sono i volontari che compongono i corpi delle vittime israeliane
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