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Leonardo Interactive si candida come nuovo polo del videogioco made in Italy


È possibile fare rete in Italia per quanto riguarda il settore dei videogiochi? Trovare un punto comune, una direzione verso cui far convergere non solo il talento di sviluppatori e sviluppatrici, ma anche la visione dei finanziatori e delle istituzioni? Senza dubbio è questo l’obiettivo di Iidea, l’associazione di categoria che da anni cerca di valorizzare e accompagnare la crescita di un settore che in Italia è ancora visto con troppi pregiudizi, ma è anche la finalità di Leonardo Interactive, una realtà che dopo qualche anno di studio è pronta a fare il salto di qualità.

Lo spunto nasce da un evento che si è svolto sulle colline vicino a Spoleto in cui non solo sono state presentate le prime immagini di Simon the Sorcerer: Origins, prequel dell’amatissima avventura grafica degli anni ’90, ma dove Leonardo Francesco Caltagirone, CEO di Leonardo Interactive, ha espresso la volontà di trasformare questo momento in un appuntamento annuale per fare il punto sul settore in Italia.

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Leonardo Francesco Caltagirone, CEO di Leonardo Interactive

Leonardo Francesco Caltagirone, CEO di Leonardo Interactive 

Leonardo Interactive è un publisher romano cui fa capo anche uno studio di sviluppo, la Leonardo Productions, che ha già pubblicato la visual novel Dry Drowning e sta completando un card game strategico (Shattered Heaven), mentre Daymare 1994, un horror in stile Resident Evil, è in arrivo il 30 agosto. Caltagirone ha spiegato che “tutto nasce in maniera giocosa anni fa, quando mio figlio mi chiese perché non potevamo fare un videogioco tutto nostro. Mi sono reso conto di quanto i miei figli avessero assorbito dalle culture anglosassoni e giapponesi. Da quel momento ho iniziato a pensare quanto sarebbe stato bello trovare nei videogiochi un altro modo per fare conoscere all’estero la cultura e le capacità italiane. Abbiamo iniziato nel 2017 con un’iniziativa sperimentale, entrati in punta di piedi e cercando di capire il settore, dopo i primi riscontri e aver corretto la rotta abbiamo fondato Leonardo Interactive e Leonardo Productions. L’obiettivo è duplice: da una parte valorizzare gli studi di sviluppo italiani, dall’altra portare avanti le nostre idee ma con calma, senza correre, senza bruciare le tappe e cercando di fare rete con le altre realtà nazionali”.

Come detto, il prossimo passo di questo progetto passa da Simon the Sorcerer: Origins, sviluppato dai liguri Smallthing Studios che uscirà nel 2024. Una produzione durata circa 3 anni con la consulenza degli sviluppatori originali e che vanta un impianto grafico completamente disegnato e animato a mano. Il progetto è molto ambizioso e portato avanti con grandissima passione da un team che non vedeva l’ora di misurarsi con un grande classico del passato, cercando di mescolare il gusto nostalgico con una storia adatta a oggi. Le ambizioni del progetto si intuiscono anche nella sua distribuzione, visto che sarà pubblicato in digitale su PC e anche in edizione fisica su Xbox, PlayStation 5 e Switch. Essendo un prequel del primo capitolo della saga di Simon, il gioco è ambientato nel 1993, con tanto di Together Forever di Rick Astley nell’introduzione che abbiamo potuto vedere. Lo stile grafico pare delizioso, vedremo se la storia saprà catturarci.

Nelle intenzioni di Leonardo Interactive c’è comunque la creazione di un polo del videogioco made in Italy, ma senza quei proclami che scimmiottano in qualche modo la Silicon Valley o la creazione di distretti fisici. Gli studi con cui collabora Leonardo Productions sono sparsi per l’Italia e lo stesso vale per molti sviluppatori di Leonardo Interactive.

L’idea è di trasformare questo evento in un momento di confronto con tutti i livelli del settore, ma anche in un’occasione per creare sinergie anche con realtà fuori dal mondo del gaming. Lo sguardo è volto a favorire uno scambio culturale e professionale, un percorso che porti il videogioco a rappresentare un altro importante tassello del made in Italy. 

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D’altronde, il rapporto annuale di Iidea, che recentemente ha incoronato i giochi italiani dell’anno, attesta un progressivo passaggio da una realtà fatta di startup a una di piccole e medie imprese: il numero degli addetti è cresciuto del 50% in due anni, arrivando a coinvolgere 2400 professionisti nella produzione di videogiochi, mentre il fatturato generato nel 2022 si aggira tra 130 e 150 milioni di euro, registrando un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.

Sono dati che fanno ben sperare per il futuro, un futuro in cui il settore italiano ha cercato anche di trovare una sua identità e mostrare a chi volesse intraprendere questa carriera che l’estero non è più l’unica scelta sensata. E forse la visione di Leonardo Interactive è proprio questa: cercare un’identità videoludica italiana che sappia valorizzare le eccellenze del territorio, ma anche trovare un proprio linguaggio per abbattere muri, pregiudizi e confini.

Il settore dei videogiochi è un settore molto peculiare in cui anche aziende molto grandi, come Google, si sono scottate, perché non hanno avuto la pazienza di aspettare, di sbagliare e di affinare il prodotto. Per certi versi, fare videogiochi è un po’ come fare il vino: devi conoscere la terra, il prodotto, le condizioni giuste per raccogliere i frutti, affidarti alle persone giuste e pensare al lungo termine per superare imprevisti di percorso. Ancora, nelle parole di Caltagirone: “A muoverci è la passione, mi sono sempre piaciuti i videogiochi, mi sono piaciuti da ragazzo e mi piacciono ora che sono un padre e ne parlo con i miei figli. Ma la passione arriva solo fino a un certo punto e in questi anni in cui mi sono avvicinato al settore ho imparato tantissime cose che da utente normale sfuggono. Non siamo qua solo perché vogliamo sfruttare un settore con del potenziale, ci crediamo veramente. Serve una casa per tutti coloro che amano i videogiochi e vogliono farne parte attivamente, un luogo dove le idee si trasformino in realtà, un appuntamento fisso dove l’ispirazione viene coltivata e i talenti valorizzati. Facciamo il primo passo per contribuire tutti insieme a posizionare l’Italia come un importante hub per l’industria dei videogiochi a livello internazionale”.



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Written by bourbiza mohamed

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