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Assange potrà fare ricorso contro l’estradizione negli Usa


LONDRA – L’infinita saga di Julian Assange continua. L’Alta Corte di Londra ha decretato oggi che il 52enne australiano ha diritto a un nuovo appello sulla richiesta di estrazione avanzata dagli Stati Uniti e già approvata dal governo britannico.

Non sono bastate dunque le “rassicurazioni” chieste alle autorità americane dai giudici inglesi lo scorso marzo sul fatto che Assange non venisse discriminato dalla giustizia statunitense in quando cittadino australiano, che venisse garantito il diritto di espressione garantito dal Primo emendamento riguardo alla sua vicenda e che non fosse sottoposto alla possibilità della pena capitale. L’Alta Corte oggi ha stabilito che il fondatore di Wikileaks può fare appello contro l’estradizione negli Stati Uniti su alcuni singoli punti.

Dunque, si ricomincia. C’è soddisfazione nel team di Assange anche se l’australiano nel frattempo rimarrà ancora nella famigerata prigione di Belmarsh, dove è rinchiuso dal 2019 in attesa del processo sulla sua estrazione negli Usa. Dove è stato incriminato dalla giustizia americana in base all’Espionage Act per “cospirato e incitato” la militare americana Chelsea Manning, secondo le accuse di Washington, al furto di moltissimi file segreti dell’esercito e della diplomazia americani, poi pubblicati negli anni da Wikileaks. Secondo i suoi legali, l’attivista australiano rischierebbe in America fino a 175 anni di carcere.

L’inizio della vicenda Assange

La vicenda Assange è iniziata con la pubblicazione dei file e dispacci segreti americani dal 2010 su Wikileaks, dove sono stati rivelati crimini di guerra dell’esercito Usa in Iraq e Afghanistan ma anche molte altre strategie geopolitiche di Washington, per quello che è stato il più grave leak del genere per la sicurezza americana. A compiere fisicamente il clamoroso furto di dati fu un analista dell’esercito Usa, Bradley Manning, oggi donna di nome Chelsea dopo aver cambiato genere. Manning è stata condannata per aver hackerato quei dati, e successivamente graziata dall’amministrazione Obama.

La fonte di Wikileaks Chelsea Manning si rifiuta di testimoniare al processo: arrestata


Ora gli inquirenti americani del Dipartimento di Giustizia accusano Assange di aver incitato e cospirato con Manning per essere l’utilizzatore finale di quei file segreti. Sull’australiano pendono 18 capi di accusa e la vicenda ha generato enormi controversie. Per gli Stati Uniti Assange va punito perché avrebbe cooperato attivamente con Manning e avrebbe messo in pericolo la vita di centinaia di persone con la pubblicazione di quei documenti riservati. Per il fondatore di Wikileaks e i suoi sostenitori, invece, si tratta di un precedente gravissimo, che lede la libertà di espressione, in quanto “Assange è un giornalista e ha semplicemente reso noti documenti di pubblico interesse”.

Massimo Giannini, Watergate ok WikiLeaks ko



Nell’ambasciata dell’Ecuador

Poco dopo la pubblicazione dei file, l’attivista australiano è stato accusato dagli inquirenti svedesi di presunte violenze sessuali. Accuse successivamente decadute, ma intanto Assange era stato fermato a Londra e poi era stato spiccato un mandato di arresto contro di lui per non aver rispettato la libertà su cauzione. Così l’australiano nel 2012 si è rifugiato nell’ambasciata ecuadoriana di Londra, dove ha vissuto per sette anni prima del cambio di governo a Quito e del suo conseguente arresto da parte della polizia inglese. Dal 2019 Assange è detenuto a Belmarsh, Londra est.

Nel 2021 un giudice inglese aveva negato l’estradizione negli Usa per timore che “Assange potesse suicidarsi”. Sentenza poi ribaltata dall’Alta Corte, che ora però ha permesso un nuovo appello. L’australiano oggi non si è presentato in tribunale “per questioni di salute”, sempre più precarie secondo i suoi legali e la moglie Stella Moris. Il primo ministro australiano Antony Albanese ha chiesto il rilascio di Assange, mentre il presidente americano Joe Biden di recente non ha escluso la possibilità di lasciar cadere le accuse contro il fondatore di Wikileaks e perlomeno renderle inefficaci visti i cinque anni di carcere già scontati a Belmarsh. Ma sinora la linea ufficiale degli Stati Uniti sulla sua estradizione non è cambiata.



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Written by bourbiza mohamed

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