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Maltempo, grandine nel Ravennate. “Agricoltura in ginocchio”. Ma si litiga ancora sull’alluvione di un anno fa


A un anno esatto dall’alluvione la Romagna continua ad essere martoriata da grandine e violenti temporali. E’ accaduto mercoledì 15, con allagamenti a Lugo e a Mordano, e di nuovo oggi, giovedì 16, proprio nei giorni del disastro del 2023. Con la conseguenza di ingenti danni alle colture e agli impianti agricoli.

Nella zona nord-ovest di Ravenna, che include le località di Santerno, Piangipane, Camerlona e Sant’Antonio almeno 800 ettari di terreno sono stati travolti da acqua e grandine, con le produzioni di pesche, pere e pomodori completamente azzerate. Anche le vigne, i cereali e la cicoria sono compromesse. Si stima un danno complessivo di circa un milione di euro, con conseguenti impatti occupazionali negativi nel settore ortofrutta.

Agrisfera, pur non avendo subito la grandine, sta valutando l’impatto delle piogge intense su pomodori e cereali allettati. La Cab (cooperativa agricola) Fusignano ha forti danni da vento e pioggia, che hanno steso a terra il grano duro e l’orzo: l’entità è in fase di valutazione. La Cab Bagnacavallo registra perdite su circa il 25% delle produzioni nei 300 ettari colpiti, con la grandine su pesche e albicocche verso Villa Prati e Boncellino.

I livelli del Po salgono tra Piacenza e Boretto

In seguito alle piogge di queste ultime ore e le piene di alcuni affluenti, in particolare lombardi, “si stima che i livelli del Po possano nuovamente crescere nelle prossime 24-36 ore”, a partire dalle ore 12 del 16 maggio. Sono attesi valori prossimi alla soglia 1 di criticità (ordinaria, colore giallo) nel tratto tra Piacenza e Boretto.

Lo comunica Aipo, l’agenzia interregionale del fiume Po, precisando che “potranno essere interessate dall’evento alcune aree golenali e pertanto è consigliata prudenza nell’avvicinarsi al fiume”. Gli uffici Aipo, si assicura poi, “sono operativi nel monitoraggio dell’evento, in coordinamento con i sistemi di protezione civile regionali e locali”.

Lo scontro politico

Chi ha promesso e cosa un anno fa alle terre alluvionate? La premier Giorgia Meloni alla prima visita in Romagna fece intendere che nessuno sarebbe stato lasciato solo. Un anno dopo il rimpallo tutto politico in chiave Europee sta lasciando una scia polemica che non aiuta le procedure burocratiche per ottenere rimborsi e risarcimenti, al punto che lo stesso generale Figliuolo – in scadenza il 30 giugno nonostante si parli di prorogarlo – non nasconde le difficoltà attuali : “Purtroppo – spiega Figliuolo – ci sono delle procedure. Io ho cercato di snellire al massimo. Per quello che mi riguarda io continuerò a lavorare imperterrito cercando di fare del bene. La critica è giusta, io me la prendo e me la tengo per migliorare, però dobbiamo anche dare dei buoni messaggi ai nostri cittadini”. Forse le uniche parole di buon senso mentre la Lega di Salvini riattacca col refrain di Bonaccini che abbandona gli alluvionati per andare in Europa e il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti dichiara che “i cittadini colpiti si sono arrotolati le maniche e, grazie al supporto del governo che si è mosso tempestivamente per la messa in sicurezza del territorio, l’Emilia-Romagna è riuscita in tempi record a rialzare la testa”. Di parere opposto la deputata democratica Ouidad Bakkali secondo la quale “le uniche cose che restano sono le passerelle e le false promesse dei ministri e della presidente del Consiglio Meloni. Adesso però la misura è colma, basta prendere in giro gli emiliano romagnoli”.

La Cgil durissima

Le promesse del governo Meloni “sono finite nel fango”. Duro il bilancio della Cgil dell’Emilia-Romagna. Ad un anno di distanza “è necessario ricordare il dramma che il nostro territorio ha subito e stringersi al fianco di chi continua purtroppo a subirne le conseguenze. Serve però fare anche un bilancio delle scelte che sono state fatte”, afferma il sindacato. “I danni complessivi inferti al nostro territorio sono stati di circa 9,5 miliardi di euro e il governo nei giorni immediatamente successivi all’alluvione si è speso in passerelle, promettendo che avrebbe garantito il risarcimento del 100% dei danni subiti dalla popolazione e una ricostruzione rapida ed efficace. Le cose però non sono purtroppo andate in questo modo”.



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Written by bourbiza mohamed

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