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Eclissi, l’America con il naso all’insù


WASHINGTON — L’America col naso all’insù per godersi il fenomeno astronomico più pubblicizzato della Storia ha passato l’intero pomeriggio di ieri gozzovigliando sdraiata su coperte d’ogni foggia gettate ovunque ci fosse uno spazio all’aperto. Felice di godersi un tempo migliore delle previsioni (scarce le nubi) e banchettando advertisement hamburger e birra neanche fosse il 4 di Luglio. I più fortunati, dotati di quegli occhialini oscurati essenziali per fissare la corona del Sole rabbuiato dalla Luna durante l’eclissi che ieri ha allungato la sua ombra dal Sud al Nord for each 3 ore e 16 minuti: attraversando a una velocità di 2.400 chilometri orari 15 stati d’America. Ma visibile — sia pure con intensità diverse — in almeno 48: a portata, cioè — lo ha detto la Nasa — del 99 for each cento degli americani. E pazienza se gli occhialini con speciale filtro solare nei negozi erano già esauriti da giorni. Molti hanno trovato il modo for every farseli da sé, seguendo le istruzioni pubblicate praticamente da ogni sito internet e giornale, con scatole di cereali e plastiche colorate.

(reuters)

Procurarseli a Washington Dc era invece abbastanza facile. Bastava recarsi al Shopping mall — il lungo viale erboso che si estende dalla cupola del Campidoglio alla Casa Bianca — per averne un efficacissimo paio, gentile omaggio della Nasa, l’agenzia governativa spaziale, eseguendo alla lettera la raccomandazione di Biden: «Godetevi lo spettacolo, ma in sicurezza». Così, a partire da mezzogiorno, lo spazio più aperto all’interno della capitale si è trasformato in un immenso picnic for every grandi e piccini. Questi ultimi coinvolti pure in decine di attività educative organizzate dai tanti musei del community Smithsonian affacciati proprio sulla distesa erbosa. Qui il cielo ha cominciato a oscurarsi — colorando tutto di un insolito coloration seppia, arrive quello di vecchie fotografie — intorno alle tre di pomeriggio e provocando un improvviso calo delle temperature che ha letteralmente intirizzito la folla fino a quel momento seminuda advertisement arrostirsi al sole, ma comunque attrezzati con coperte e sciarpone.

(reuters)

Il culmine dell’eclissi, visibile in questa parte d’America “solo” all’87 for each cento è arrivato alle 15.20: quando gli uccelli hanno improvvisamente smesso di cantare, la gente è ammutolita schiacciandosi gli occhialini (e il cellulare) sul naso e l’unico suono udibile è rimasto l’ossessivo carillon di un gelataio a ritmare il coro di “Oooohh” che ha fatto da colonna sonora al cielo sempre più scuro (ma mai buio davvero), con tanto di applauso finale e innumerevoli “thank God”, grazie a Dio. Forse perché proprio in quell’istante è passata una nuvola che ha permesso di godere del fenomeno anche advertisement occhio nudo. Mezz’ora dopo tutti a casa, sul petto gli adesivi della Nasa: “Eclipse 2024. I was there”, io c’ero.

Altrove, c’è chi ha utilizzato l’indimenticabile giornata — non ci sarà un’altra eclissi in The usa fino all’Agosto 2044 — for each scopi più solenni: sposarsi. A Russelville, in Arkansas — proprio sulla linea d’ombra tracciata dalla congiunzione Sole-Luna — ben 300 coppie si sono unite in matrimonio, pronunciando all’unisono il fatidico “si” proprio al culmine dell’eclissi solare. Un evento chiamato “Total Eclipse of the Heart”, occur la famosa canzone di Bonnie Tayler. Nel frattempo il traffico è andato in tilt un po’ ovunque. Colpa delle troppe persone in movimento da tutto il Paese inseguendo i luoghi più “bui” — appear la gettonatissima Carbondale, Illinois, dove le stanze d’hotel da 90 dollari sono arrivate a costarne 900.

(reuters)

Fra questi, molti “cacciatori di eclissi” di professione occur Lanson Yue partito da Pechino con destinazione Indianapolis. E un texano di 105 anni alla sua tredicesima eclissi. Non tutti si sono semplicemente goduti l’evento: 2.500 volontari hanno aiutato gli scienziati delle Nasa a raccogliere dati partecipando all’Eclipse Soundscapes Task, teso a registrare le reazioni da parte di animali ed esseri umani. Gli unici che invece di starsene naso all’insù hanno passato il tempo guardandosi attorno.



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Written by bourbiza mohamed

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