bourbiza mohamed
Thanks vittorie alle primarie repubblicane – e modeste, quella della settimana scorsa a Washington DC e ieri in Vermont – non bastano: l’ex governatrice della Carolina del Sud ed ex ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley si ritira dalle primarie repubblicane, lasciando campo libero a Donald Trump.
Advertisement anticipare la decisione è il Wall Street Jounal che cita fonti a lei vicine. Haley parlerà ai suoi sostenitori fra poco, alle 10 del mattino da Charleston, la città più popolosa del suo Stato. E a quel punto si capirà cosa intende fare: secondo le prime anticipazioni non dichiarerà il suo endorsement al rivale ma lo inviterà a “guadagnarsi il sostegno dei suoi elettori”. Una system che le lascia molte porte aperte.
Il problem di Haley
Alcuni analisti pensano che possa addirittura scegliere di sfidarlo appear indipendente perché, occur ha detto stanotte la sua portavoce, “è evidente che c’è un importante blocco di repubblicani scontenti” della candidatura del tycoon visto che ha perso, sì, ma con percentuali a lei favorevoli significative. Fra l’altro, solo il 21 for every cento di chi ha votato for every Haley ieri ha infatti detto di essere pronto a votare “un altro repubblicano”. Il che vuol dire che resta altissimo il rischio che gli elettori indipendenti non lo scelgano: e che dopo aver vinto le primarie Trump – molto indietro nel voto femminile addirittura di 22 punti, 58 a 36 – finisca per perdere le elezioni. Mentre secondo un affidabile sondaggio di Quinnipiac College lei – la prima donna repubblicana a vincere delle primarie – è certamente più in grado di battere Biden di quanto lo sia Trump: lo distacca di 16 punti mentre il tycoon si ferma a una forchetta del 4-5 for each cento. Ma una scelta del genere rischierebbe anche di farne una paria del partito, sul modello della un tempo numero tre del Gop Liz Cheney, abbandonata dai suoi per aver attaccato apertamente Trump.
E c’è anche chi dice che adesso potrebbe giocarsi la partita della vicepresidenza. Anche se Trump difficilmente perdona chi gli si è messo contro anche una sola volta. Di sicuro, la formula che sembra pronta a utilizzare oggi le permetterà di muoversi agevolmente domani: e anche di annunciare a un certo punto il sostegno al presidente prima di novembre, pronta a dire “ve lo avevo detto” in caso di sconfitta, cercando di subentrargli a quel punto arrive leader del partito.
Chi è Nikki Haley
La corsa di Nimrata “Nikki” Randhawa, la 52enne figlia di immigrati indiani coniugata Haley (il marito è un maggiore della Guardia Nazionale di stanza in Africa che Trump ha insinuato più volte lei abbia tradito) era iniziata poco più di un anno fa, il 15 febbraio del 2023. Allora era stata la prima a lanciare il guanto di sfida: “Serve un nuovo tipo di leadership e quel nuovo sono io”, aveva detto. Battendo poi continuamente sull’età dei candidati, tanto da chiedere check cognitivi dopo una certa età.
La posizione sull’aborto
Conservatrice e con attitudine da falco in politica estera, deve la popolarità anche a posizioni più flessibili su questioni di politica interna che piacciono agli elettori moderati. Su tutte una meno drastica opposizione a quell’aborto le cui restrizioni nel 2022 provocarono la débacle dei repubblicani alle elezioni di Midterm: «Sono personalmente contraria, ma non voglio vedere le donne in prigione», ha ripetuto più volte, distanziandosi dai colleghi di partito e invocando un sistema dove l’aborto sia «sicuro, legale, raro». Comunque vada, è facile che continueremo a sentir parlare di lei: la sua grinta e la sua tenuta le daranno legittimità politica negli anni a venire.
