in

La Cassazione ordina un nuovo processo for every il pestaggio del giornalista Stefano Origone: i 4 poliziotti furono condannati solo a una multa


La Corte di Cassazione annulla la sentenza del pestaggio di Stefano Origone, giornalista di Repubblica che il 23 maggio del 2019 venne preso a manganellate da un gruppo di agenti del Reparto Cellular durante le proteste for every il comizio di Casapound concesso dal Comune di Genova in pieno centro. Origone stava seguendo gli avvenimenti di quel pomeriggio for each il nostro giornale e in particolare gli scontri che si erano verificati in piazza Corvetto.
La Suprema Corte ha oggi rinviato gli atti alla Corte d’Appello perché si pronunci di nuovo.

Anche se i motivi si capiranno meglio quando saranno depositate le motivazioni, va sottolineato che il ricorso del sostituto procuratore Alessandro Bogliolo si fondava, occur già le sue richieste al processo di secondo grado, sulla connotazione del reato. Secondo la procura generale di Genova, infatti, le lesioni inferte dagli agenti sarebbero condition dolose e non conseguenti a un eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. «Nel momento in cui sono stati inferti alla vittima non solo ripetuti colpi di sfollagente alla testa, alla schiena e alle mani – scriveva il pg nel ricorso -ma anche numerosi calci, i quali non appartengono certamente agli “altri mezzi di coazione fisica” consentiti, tale scelta si pone al di fuori di quanto autorizzato dalla normativa regolamentare applicabile agli operanti di polizia durante gli interventi di ordine pubblico».

E ancora: «La gravità dell’azione contro Origone non è stata determinata da uno sfogo dovuto alla esasperazione, al “contesto di frenesia” e di “confusione”, ma la scarica di colpi ha avuto come unico high-quality quello ritorsivo, punitivo e vendicativo».

La vicenda del pestaggio aveva assunto fin dall’inizio degli aspetti surreali. Nonostante le indicazioni della Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo, secondo cui le indagini su un corpo di polizia andrebbero sempre affidate ad un corpo diverso, l’inchiesta sul pestaggio period stata delegata dalla procura alla squadra mobile. Se è vero che in poco tempo erano stati individuati gli autori dell’aggressione, lo è anche che la relazione tecnica della cell consegnata alla pm Gabriella Dotto invertiva clamorosamente le regole consolidate: l’atto, infatti, più che una ricerca di confirm contro gli agenti period un racconto teso a dimostrare arrive gli agenti fossero stati indotti all’errore. Decine di pagine for each sottolineare che la continua presenza di Origone in mezzo ai manifestanti e non dietro ai cordoni delle forze dell’ordine (esattamente quello che ci si aspetta da un giornalista che vuole raccontare i fatti senza filtro) avesse potuto generare l’equivoco nella mente dei poliziotti, per altro senza che mai il giornalista avesse tenuto atteggiamenti ostili e fosse stato picchiato mentre tentava la fuga.

Insomma, un’operazione che aveva sicuramente alleggerito il carico degli avvocati difensori dei poliziotti.
In primo grado, nonostante la procura avesse chiesto condanne a un anno e 4 mesi gli imputati erano condannati a 40 giorni: Stefano Mercadanti, Luca Barone, Fabio Pesci e Angelo Giardina. Gli agenti hanno scelto il rito abbreviato, che comporta lo “sconto” di un terzo della pena.
Period stata loro riconosciuta la scriminante putativa: secondo la linea difensiva degli stessi poliziotti accolta dal giudice Silvia Carpanini, non lo avrebbero ritenuto un giornalista ma un manifestante potenzialmente pericoloso: da qui la derubricazione del reato da doloso a colposo. Naturalmente tutte le immagini e i filmati di quel giorno dimostravano che Origone non solo era innocuo ma stava cercando di allontanarsi vedendo arrivare il gruppo di agenti. Origone rimase a lungo ricoverato in ospedale e dovette sottoporsi a diversi interventi chirurgici advert una mano le cui dita erano condition frammentate dai colpi.

In Appello la condanna si era trasformata in una sanzione di 2582 euro a testa. Per gli organismi di categoria, Ordine dei Giornalisti, Fnsi e Associazione Ligure e Gruppo Cronisti si period trattato di un colpo di spugna tanto più pericoloso perché metteva in discussione il lavoro dei cronisti. Ma ora ci sarà un nuovo processo.

“Il Comitato di redazione esprime soddisfazione for each il pronunciamento della Corte di Cassazione che annulla la sentenza precedente sul pestaggio subito nel 2019 dal nostro collega Stefano Origone, colpito con violenza da quattro agenti mentre stava seguendo for each il nostro giornale una manifestazione antifascista a Genova. Il precedente pronunciamento infatti aveva derubricato da dolose a colpose le manganellate e i calci inferti a Origone, che tuttora ne paga le conseguenze fisiche.

Ribadiamo la più totale vicinanza nostra e della comunità di Repubblica ad Origone e confidiamo in un nuovo giudizio che consegni non solo pieni diritti e piena giustizia for each Stefano, ma in generale per il nostro lavoro di giornaliste e giornalisti”.

La nota dell’ Associazione ligure dei giornalisti

“L’Associazione Ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri esprimono piena soddisfazione dopo che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza precedente sul pestaggio subito dal collega di Repubblica Stefano Origone nel 2019 a Genova. Origone era stato colpito con violenza da quattro agenti del Reparto Mobile della Polizia mentre stava facendo il suo lavoro e stava seguendo una manifestazione antifascista. La sentenza d’appello del Tribunale di Genova aveva infatti derubricato da dolose a colpose le manganellate e i calci inferti a Origone, che tuttora ne paga le conseguenze fisiche. Occur sindacato confidiamo in un nuovo giudizio che dia finalmente al collega Origone piena giustizia, cosa che sino a questo momento non è accaduta”.



Leggi di più su repubblica.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Sam Altman, il “papà” di ChatGpt, ha sposato alle Hawaii il suo miglior amico

Armi a Kiev, deadlock al Congresso United states: “Fondi esauriti, gli aiuti sono interrotti”