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“Cessate il fuoco in Medio Oriente”: la preghiera di Zuppi e la fiaccolata per la pace con bandiere bianche stasera a Bologna

Una veglia e una fiaccolata per fermare la guerra. Sono le due iniziative in programma oggi, 27 ottobre, a Bologna per chiedere il cessate il fuoco in Medio Oriente e invitare al dialogo. La Chiesa bolognese, secondo l’intenzione del cardinale Matteo Zuppi impegnato in questi giorni a Roma per i lavori del Sinodo, dà seguito infatti all’invito di Papa Francesco a celebrare una giornata di preghiera, digiuno e penitenza per la pace, invitando i cristiani, comprese le comunità non cattoliche, alle 19 in San Pietro dove monsignor Stefano Ottani, vicario generale per la sinodalità, presiederà la veglia ecumenica.

“Davanti all’immane tragedia del terrorismo e della guerra – afferma don Andrés Bergamini, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso – che giorno dopo giorno rivela sempre di più la sua brutalità e inutilità, ci sentiamo impotenti ma avvertiamo il forte desiderio di pregare per implorare la pace, per chiedere che si fermino subito le armi in Terra Santa, in Ucraina e in tutti i luoghi di conflitto. Pregare insieme con le altre chiese cristiane di Bologna, ci aiuta a sentirci più uniti e concordi per alzare lo sguardo con rinnovata fiducia al Principe della Pace che, a prezzo della vita, tutti ha salvato».

La fiaccolata con bandiere bianche e della pace

Al termine si svolgerà invece la fiaccolata organizzata dal “Portico della Pace” per la “pace sul popolo di Israele e sul popolo palestinese”: l’appuntamento è quindi alle 20.30 davanti alla Cattedrale di San Pietro in via Indipendenza per arrivare alle ore 21 davanti al sagrato di San Petronio.

«L’idea – spiega Alberto Zucchero, portavoce del Portico della Pace – è unirci alla comunità confessionale in un corteo laico fino a piazza Maggiore. Sono tutti invitati a partecipare, noi distribuiremo bandiere bianche che sono le uniche insieme a quelle per la pace che vorremmo vedere. Non per una questione di equidistanza ma perché siamo vicini a entrambi i popoli. Il bianco lo abbiamo scelto perché è il colore dell’innocenza e dunque di tutte le vittime civili e in particolare dei bambini, tra cui si registra il maggior numero di morti a Gaza. Così come erano civili e c’erano bambini nell’attacco di Hamas il 7 ottobre. Noi non cadiamo nel gioco di schierarci da una parte o dall’altra».



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Written by bourbiza mohamed

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