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L’Ue apre un’indagine su X per le fake news sulla guerra tra Hamas e Israele


La Commissione europea sta indagando su X, il social network che tutti ancora chiamano Twitter, per possibili violazioni del Digital Services Act (DSA). La decisione arriva in seguito “alle indicazioni ricevute dai servizi della Commissione in merito alla presunta diffusione di contenuti illegali e di disinformazione, in particolare la diffusione di contenuti terroristici e violenti e di discorsi di odio”, come si legge in una nota ufficiale. E soprattutto, arriva dopo che sono scaduti i termini della prima richiesta di chiarimenti rivolta al proprietario di X, Elon Musk, lo scorso martedì, dove veniva evidenziato il ruolo della piattaforma nel diffondere fake news sul conflitto tra Hamas e Israele. 

 

Le richieste

I servizi della Commissione europea stanno indagando anche sulle politiche e pratiche della piattaforma “in materia di avvisi sui contenuti illegali, gestione dei reclami, valutazione del rischio e misure per attenuare i rischi individuati”. X è ora chiamata a fornire le informazioni richieste entro il 18 ottobre 2023 per quanto riguarda l’attivazione e il funzionamento del protocollo di risposta alla crisi ed entro il 31 ottobre 2023 per le restanti questioni, che comprendono “la valutazione e la mitigazione dei rischi legati alla diffusione di contenuti illegali, alla disinformazione, alla violenza di genere e a qualsiasi effetto negativo sull’esercizio dei diritti fondamentali, dei diritti dei minori, della sicurezza pubblica e del benessere mentale”.  Sulla base delle risposte del social media di Elon Musk, la Commissione valuterà le fasi successive.

L’analisi

Israele e Hamas polarizzano i social. E su X già si combatte una “guerra culturale”


La legge

X è una delle 19 Very Large Online Platforms (VLOP) e Very Large Search Engines (VLSE) designate dalla Commissione sulla base del numero di utenti (superiore a 45 milioni, o il 10% della popolazione dell’UE). Per queste aziende, dalla fine di agosto, il Digital Services Act stabilisce gli standard per alcuni temi fondamentali, come trasparenza, responsabilità, cooperazione e applicazione delle regole, oltre a definire principi generali e garanzie per la libertà di espressione e altri diritti degli utenti. Il mancato rispetto delle norme previste dall’articolo 66 del DSA può comportare multe fino al 6% del giro d’affari annuo della società, ma arriva anche alla possibilità di vietare l’attività sul territorio europeo. 

 

Non solo Musk

“TikTok ha un obbligo particolare di proteggere i bambini e gli adolescenti da contenuti violenti e propaganda terroristica, nonché da sfide di morte e contenuti potenzialmente pericolosi per la vita”, ha scritto il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton.

La Commissione ha anche inviato una lettera a Meta mercoledì, ricordando alla società madre di Facebook e Instagram l’obbligo di misure di moderazione per far fronte alla disinformazione. Da Menlo Park, un portavoce di Meta ha dichiarato che la società ha risposto alla lettera e che ha istituito un “centro operativo speciale” dopo l’attacco di Hamas lo scorso sabato.





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Written by bourbiza mohamed

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