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Ciro Cuomo e gli affari a Bologna: vestiti, estetica e ristorazione. «In via Saffi la sudditanza dei residenti»


Guardia di Finanze e polizia davanti alla villa di Cuomo in via Saffi (LaPresse)

«Una naturale inclinazione a delinquere» e un «comportamento illecito e antisociale» che «mettono tuttora in pericolo la sicurezza pubblica e la tranquillità pubblica, destando notevole allarme sociale». Procura e Questura di Bologna nella proposta della misura di prevenzione patrimoniale eseguita pochi giorni fa da polizia e guardia di finanza,non fanno sconti a Ciro Cuomo. E disegnano un profilo da vero «Ras di via Saffi».


L’imprenditore e la nuova tempesta giudiziaria

Il combinato della contestata pericolosità sociale e di quella fiscale è il presupposto del decreto di sequestro preventivo con cui i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Bologna hanno vidimato la linea degli inquirenti, sottolineando come le condotte del 64enne imprenditore facciano parte di un «vero sistema di vita», che si poggia su «una raffinatezza criminale» ed è tale «da consentire l’accumulo di risorse illecite destinate a costituire una quota quantomeno rilevante del monte redditi di Cuomo».

L’accusa di commettere crimini per mantenersi

È appunto la teoria di pm e polizia, che hanno chiesto anche la sorveglianza speciale come misura di prevenzione personale, secondo cui il 64enne «ha tratto, per un arco temporale almeno ventennale, e trae tuttora, le risorse finanziarie necessarie per il mantenimento proprio e dei suoi familiari da proventi derivanti da attività delittuose». Permettendosi una «vita particolarmente agiata».

I timori e la sudditanza degli abitanti della zona

Ai danni della collettività, secondo chi ha indagato: «Cuomo — si legge infatti nella richiesta firmata dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal Questore, Isabella Fusiello — forte dell’impunità di cui fino ad ora ha goduto, è riuscito inoltre a creare tra gli abitanti timore e sudditanza psicologica con azioni intimidatorie e ritorsive». È la terza volta che gli inquirenti richiedono le misure di prevenzione nei suoi confronti, nel 2006 e nel 2015 il tribunale le aveva rigettate per mancanza dell’attualità della pericolosità sociale, dopo due condanne per furto e ricettazione erano mancate nel tempo contestazioni e condanne simili.

Il sequestro milionario: gli affari dalla ristorazione all’abbigliamento

Un lungo inseguimento quello degli inquirenti all’imprenditore, più volte assolto compreso dalle gravi accuse di usura ed estorsione nei primi anni 2000. Il sequestro preventivo di ville, soldi e quote societarie ora è scattato per lui e altri 4 soggetti tra famigliari e persone vicine. Che sarebbero parte, secondo le ricostruzioni, di uno «spregiudicato ricorso a intestazioni fittizie». Ristorazione ma anche abbigliamento ed estetica emergono per ultimo dall’indagine che nel 2021 aveva portato all’arresto. Fatti per i quali Cuomo, imputato a piede libero di bancarotta fraudolenta, tentata estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, è ora a processo. «Sono io che ho 21 attività mie» lo sentono dire al telefono.

Venticinque anni di irregolarità fiscali

La richiesta delle misure di prevenzione prescinde però dalle contestazioni. Gli inquirenti hanno ricostruito 25 anni di presunte irregolarità fiscali, una stima di redditi non dichiarati di oltre 2 milioni di euro e «un iter criminale iniziato negli anni ‘70», dai primi arresti da minorenne alle condanne del ‘98 e del 2015 per furto e ricettazione, passando per l’avviso orale del 2003. Le ville, le auto di lusso, i conti corrente, anche se l’ultima volta che la Gdf gli ha fatto visita, era l’estate scorsa, lo ha trovato dietro il bancone di una gelateria dove risulta assunto come barista.

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22 gennaio 2023 (modifica il 22 gennaio 2023 | 15:56)

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Written by bourbiza mohamed

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