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Morto monsignor Luigi Bettazzi. Zuppi: “Messaggero di pace con gentilezza e ironia”. Lepore: “Bologna gli deve molto”

E’ morto monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e cittadino onorario bolognese dal 2016. Aveva 99 anni. “Il vescovo – fanno sapere dalla diocesi piemontese – ha ricevuto l’Eucaristia, l’Unzione degli Infermi e la Benedizione Papale, con grande lucidità, rispondendo con un filo di voce alle preghiere e manifestando una sorridente riconoscenza alle persone che gli sono state accanto”.

I funerali si terranno martedi alle 15.30 nella cattedrale di Ivrea celebrati dal vescovo di Ivrea.

Nato il 23 novembre del 1923 a Treviso (dove il padre ingegnere si trovava a lavorare), Luigi Bettazzi in gioventù si era trasferito a Bologna, città di provenienza della madre, dove era  stato ordinato sacerdote nel 1946. Laureatosi all’Alma Mater petroniana, aveva insegnato anche al Liceo Classico Luigi Galvani. Il 4 ottobre 1963 ricevette l’ordinazione episcopale, nella basilica di San Petronio a Bologna, dal cardinale Giacomo Lercaro

Il bisnonno, Agostino Boriani, fu sindaco di San Lazzaro, dove ancora c’è la casa di famiglia, Villa Boriani,  oltre un secolo fa. “La mia prima messa a San Lazzaro raccontò in un’intervista  la officiai nellatrio del palazzo comunale nell’agosto 1946. Ero stato ordinato sacerdote da appena 15 giorni. La chiesa, dovè ora la sala di città, era stata bombardata».

Tifoso rossoblù, in occasione della proclamazione della sua cittadinanza onoraria a Palazzo d’Accursio recitò a memoria la formazione dello “squadrone che tremare il mondo fa” degli Anni Trenta.

Nel 1963 era stato nominato vescovo titolare di Tagaste e vescovo ausiliare di Bologna. Partecipò a tre sessioni del Concilio Vaticano II al termine del quale era stato ordinato vescovo di Ivrea, diocesi che ha amministrato fino al 1999 per ben 33 anni.

Nel 1968 era stato nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e nel 1978 ne era diventato presidente internazionale, fino al 1985 vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace. Autore di numerosi libri era l’ultimo vescovo italiano ancora vivente presente al Concilio Vaticano II.

Negli anni bolognesi fu paziente e abile mediatore tra la Curia e i sindaci comunisti, specialmente tra Dozza e il cardinale Lercaro nei momenti più tesi delle loro relazioni. 

Fu storico il suo scambio di lettere col segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer, che costò al prelato aspre critiche, sulla conciliabilità o meno della fede cattolica con l’ideologia marxista, o comunque con l’adesione al Pci. Berlinguer nella sua risposta formulò la famosa definizione del Pci come partito «né teista, né antiteista, né ateista»

Il cordoglio delle istituzioni

 “In occasione dell’Assemblea generale della Cei, lo scorso maggio, abbiamo menzionato mons. Bettazzi con quel senso di gratitudine che si deve ai padri, proprio come voleva essere chiamato. Nel dialogo con papa Francesco, presentando i nuovi vescovi e quelli emeriti, il pensiero è andato a lui in modo spontaneo, consci della sua saggezza e della sua paternità: ultimo padre italiano del Concilio”. Così il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.  “Il sorriso, la gentilezza, la fermezza, l’ironia, la capacità di leggere la storia e di portare il messaggio di pace sono stati i suoi tratti essenziali – aggiunge Zuppi -. Quegli stessi tratti che ci lascia come eredità preziosa per camminare al fianco degli uomini e delle donne del nostro tempo”.

“Don Luigi Bettazzi era un uomo di pace. Una vita eccezionale condotta con intelligenza e sempre esposta ad ogni problema dell’attualità. I punti alti della sua biografia – Bologna, Lercaro ed il Concilio, Aldo Moro, Berlinguer, Don Bello e Sarajevo, i Dico ed altri – dimostrano un incessante impegno spesso con un impatto diretto sulla politica. Partecipò di persona a tutte le Marce per la Pace. La nostra città e il nostro paese gli devono molto”. Lo dice il sindaco di Bologna Matteo Lepore.

“Mi addolora la notizia della scomparsa di Monsignor Luigi Bettazzi che ho frequentato e stimato fin dai suoi anni bolognesi e dal quale abbiamo in tantissimi, credenti e non credenti, ricevuto tanto. Con la sua scomparsa viene meno una voce profetica che ha accompagnato la vita religiosa e civile in anni straordinari per la ricchezza e la vivacità del confronto e del dialogo in Italia, in Europa e in tanta parte del mondo”. Lo dice l’ex presidente del consiglio Romano Prodi.



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Written by bourbiza mohamed

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