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Hotel Miramonti Cortina chiuso, l’immobiliarista che ha denunciato: «Ecco cosa ho trovato dentro»


A sinistra e a destra i pompieri all’interno dell’hotel Miramonti Majestic



Corsini, cos’è successo a inizio gennaio quando ha pernottato al Miramonti?
«Ero ospite in un’altra struttura di Cortina, che per altro ha gli stessi problemi, da cui sono scappato, prenotando on line tre notti al Miramonti, pagandole 1000 euro. Quando sono arrivato la camera non era pronta perché c’era poco personale e mi sono accorto che le porte erano scollate dal pavimento che aveva ceduto. Ho notato anche alcune infiltrazioni di acqua».

A quel punto che succede?
«Ho chiamato la direzione dell’albergo ma non mi hanno ascoltato. Quindi ho telefonato ai vigili del fuoco di Cortina che sono i responsabili delle verifiche ma non hanno voluto eseguire il sopralluogo, allora ho contattato il 115 di Belluno che diligentemente mi ha messo a disposizione una linea telefonica a cui ho mandato le foto via Whatsapp della struttura. Erano le 19.12».

I vigili del fuoco hanno eseguito subito un sopralluogo?
«Alla sera, mentre era in corso la presentazione del libro di Amedeo Minghi, sono arrivati dieci pompieri. Li ho aspettati in camera ma ho visto che non sono saliti dato che il direttore della struttura cercava di non farli entrare nelle camere e allora sono sceso. Mentre venivano su con me ho mostrato loro le grandi macchie di umidità dove si collegano i tubi dell’anti incendio che quindi dubito funzionassero. Avevo la sensazione di essere in pericolo».

A chi l’accusa, visto il suo lavoro di immobiliarista, di aver sollevato tutte queste polemiche per un tornaconto personale cosa risponde?
«Che non ho secondi fini per l’eventuale acquisto dell’hotel. Ero andato a Cortina solo per sciare, giro sempre per gli alberghi e quando trovo qualcosa fuori posto segnalo. Gli hotel di Cortina interessano a tutti nel settore ma un conto è comprare qualcosa di diroccato e chiuso, un altro è se quella struttura è aperta ed è un pericolo per chi la frequenta. Avevo solo paura per la mia incolumità».

Insomma era lì come turista e non per conto di fondi di investimento?
«Ero solo in vacanza e comunque, se anche fosse, le assicuro che di Cortina mi interessano altre strutture. La storia della mia famiglia parla da sola, quando vediamo che qualcosa non va prendiamo penna e calamaio e scriviamo alle autorità».

Ma se aveva così tanto timore per la sua incolumità, perché ha trascorso comunque le tre notti al Miramonti?
«Perché i vigili del fuoco mi hanno assicurato che non c’erano pericoli. Quello che non capisco è come sia possibile che nessuno si sia accorto che l’hotel fosse aperto al pubblico. L’impressione è che anche i dipendenti sapessero che non avrebbe potuto lavorare».

C’è stato un litigio con la proprietà?
«Sì, prima hanno inveito contro di me, poi hanno preteso che me ne andassi, chiedendomi quanti soldi avrei voluto per fare le valige ma si parlava di sicurezza personale e dopo il Ponte Morandi io non mi faccio comprare».

È vero che ha chiamato anche i carabinieri?
«Certo, sono stati loro a dire alla proprietà che avevo diritto a rimanere nella struttura perché non avevo commesso reati. Di notte poi mi sono fatto un giro e ho scoperto che non c’erano gli estintori e che diversi serramenti non erano a norma».

Secondo lei ci sono altri hotel a Cortina con gli stessi problemi?
«Sì, il problema riguarda tutti quelli non restaurati di recente. Per altro sul Miramonti ho fatto anche una segnalazione ai Nas di Belluno per la catena del freddo, perché temo che anche la cucina non sia a norma».

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20 gennaio 2023 (modifica il 21 gennaio 2023 | 07:27)

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Written by bourbiza mohamed

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