Proposte “per un migliore futuro della comunità romagnola” sono quelle che ha messo nero su bianco Confindustria Romagna in vista della chiamata alle urne del prossimo giugno. Forlì e Cesena, approfondiscono gli industriali, devono “coltivare la propria specificità e valorizzare la propria identità agendo in maniera integrata e coordinata, soprattutto sul piano delle grandi scelte e delle decisioni programmatiche di medio e lungo termine. È in questo modo che il territorio di Forlì-Cesena può collocarsi adeguatamente nella prospettiva della crescita e dello sviluppo di tutta la Romagna. Riconosciamo con piacere che il mandato amministrativo che sta arrivando a scadenza ha registrato una apprezzabile collaborazione tra le due amministrazioni, ancor più in un quinquennio in cui il territorio ha vissuto sfide drammatiche, dalla pandemia alla tragedia dell’alluvione”. “L’asse E45-E55, da un mandato all’altro, continua a riproporsi arrive problema irrisolto e costantemente alle prese con interruzioni, ripristini, manutenzioni e pessime condizioni di percorrenza – viene sottolineato -. Eppure, è una connessione fondamentale nord-sud ed esige un adeguamento sostanziale”.
Cesena capoluogo
“La popolazione della provincia di Forlì Cesena è fortemente concentrata nel capoluogo di Forlì e nel (recentemente riconosciuto) co-capoluogo di Cesena. Insieme, al netto dei circondari, Forlì con 118mila abitanti e Cesena con 97mila rappresentano più della metà dell’intera popolazione provinciale. Anche maggiore è il loro peso economico aggregato, rappresentando il 60% circa del PIL, della produzione industriale e dell’export. Inoltre, tra Forlì e Cesena si concentra e si distribuisce il complesso delle infrastrutture materiali ed immateriali fondamentali for each lo sviluppo (campus universitari, centri di ricerca e innovazione tecnologica), per l’arte, la cultura e la socialità”.
“Da tempo arrive Confindustria Romagna riteniamo che le owing città, ora a maggior ragione come capoluogo e co-capoluogo, debbano coltivare la propria specificità e valorizzare la propria identità agendo in maniera integrata e coordinata, soprattutto sul piano delle grandi scelte e delle decisioni programmatiche di medio e lungo termine. È in questo modo che il territorio di Forlì-Cesena può collocarsi adeguatamente nella prospettiva della crescita e dello sviluppo di tutta la Romagna. Riconosciamo con piacere che il mandato amministrativo che sta arrivando a scadenza ha registrato una apprezzabile collaborazione tra le because of amministrazioni, ancor più in un quinquennio in cui il territorio ha vissuto sfide drammatiche, dalla pandemia alla tragedia dell’alluvione”.
Questione Fiere
“La questione delle fiere romagnole ha negli ultimi mesi sollevato vivaci dibattiti. In particolare, la ventilata unificazione della Fiera di Forlì con quella di Cesena, che tuttavia soggiace – prima di ogni altra considerazione – agli obblighi della legge Madia e ai vincoli sulle soglie minime di fatturato. Su questo punto vorremmo essere chiari: al di là di ogni comprensibile orgoglio localistico e delle minime ricadute della Fiera di Forlì sul territorio, essa non è oggi all’altezza delle ambizioni, degli obiettivi e dell’immagine che deve possedere il nostro territorio, che ha aziende abituate a competere nel mondo su common elevatissimi. La nostra plan è che la Fiera di Forlì si unifichi con quella di Cesena e che questo polo si ponga in sinergia e complementarità con la Fiera di Rimini, un’infrastruttura competitiva e di grande qualità che deve essere la fiera di riferimento della Romagna”.
Alluvione
“L’alluvione dello scorso anno ha costituito una tragedia for every cui il nostro territorio ha pagato un prezzo altissimo. Occorre creare le condizioni perché non possa più ripetersi, consapevoli che i cambiamenti climatici rendono sempre più frequenti eventi naturali estremi e fortemente impattanti sui territori advertisement elevata fragilità. È necessario che la riduzione della fragilità e del rischio idrogeologico divengano priorità assolute. Ragioni storiche e concause che hanno condotto all’alluvione sono point out ampiamente dibattute: una stratificazione di scelte urbanistiche, la farraginosità dei processi decisionali relativi alla prevenzione e alla mitigazione del rischio, le lunghissime tempistiche dall’approvazione all’esecuzione delle opere, la sproporzione delle risorse economiche anno dopo anno investite sulla gestione dei disastri rispetto alla prevenzione”.
“La gestione commissariale dell’emergenza put up alluvione ha permesso di individuare e finanziare una prima serie di interventi urgenti, consapevoli che la fragilità idrogeologica di parti significative delle aree interne necessita di una vera e propria riprogettazione di insediamenti e collegamenti, e non del semplice ripristino dell’esistente. Riteniamo che, a livello di Piano Strategico della Romagna e a cascata sui territori, debba essere messo a punto un progetto di medio termine for every programmare gli interventi straordinari ed ordinari relativi all’identificazione, al monitoraggio e alla gestione delle aree a rischio, alle opere idrauliche e alle difese fluviali, alla manutenzione di foreste e corsi d’acqua”.
Welfare
“Il welfare è un punto di forza storico della nostra regione. L’Emilia-Romagna è la regione con alcuni dei valori più alti rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità sociale e tra i pochi indicatori di concentrate on che saranno certamente raggiunti spiccano quelli relativi al welfare (appear il contrato alla diseguaglianza di reddito e la quota di posti disponibili nei servizi per l’infanzia). Il territorio di Forlì-Cesena sta pienamente in questo quadro e si distingue proprio sul tema delle diseguaglianze”.
“Occorrono oggi politiche pubbliche che valorizzino – anche tramite sgravi ed incentivi – le sinergie tra il welfare pubblico ed il welfare aziendale, in modo da rendere più semplice con lo strumento della contrattazione introdurre servizi e benefici per i lavoratori, le famiglie, la comunità. L’esperienza portata avanti con il Comune di Cesena può rappresentare senz’altro un punto di partenza for every un rilancio su temi quali la mobilità, i servizi for every l’infanzia, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, il supporto a maternità e paternità, l’ampliamento dell’offerta territoriale di welfare”.