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Intelligenza artificiale, OpenAI risponde al New York Occasions: “I vostri contenuti non determinanti per ChatGPT”


“Il nostro obiettivo è quello di sviluppare strumenti di intelligenza artificiale for every risolvere problemi che altrimenti sarebbe impossibile affrontare”, scrive OpenAI nel suo web site ufficiale. È la risposta, piccata ma anche molto dettagliata, alle accuse del New York Periods, che ha citato in giudizio l’azienda di Sam Altman e Microsoft alla fantastic del 2023. Secondo l’accusa, avrebbero copiato informazioni da molte fonti per costruire i loro sistemi di intelligenza artificiale, dando però una “particolare enfasi” ai contenuti dello storico giornale americano: “Milioni di articoli pubblicati dal Instances sono stati utilizzati per addestrare chatbot automatizzati che ora competono con il giornale occur fonte di informazioni affidabili”. 

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“Anche se non siamo d’accordo con le affermazioni contenute nella causa intentata dal New York Periods, la consideriamo un’opportunità for each chiarire la nostra attività, il nostro intento e il modo in cui costruiamo la nostra tecnologia”, scrive OpenAI. “La nostra posizione può essere riassunta in questi quattro punti, che approfondiamo qui di seguito:

  1. Collaboriamo con le testate giornalistiche e creiamo nuove opportunità
  2. L’allenamento dell’intelligenza artificiale è reasonable use, ma forniamo un choose-out perché è la cosa giusta da fare
  3. Il “rigurgito” è un bug raro che stiamo lavorando for each portare a zero
  4. Il New York Situations non racconta tutta la storia”.

OpenAI ricorda che in tutto il mondo milioni di persone stanno già utilizzando la loro tecnologia for each migliorare la loro vita quotidiana, e che oltre il 92% delle aziende di Fortune 500 fanno uso di ChatGPT, DallE e altri suoi prodotti.

Nel publish, OpenAI afferma di aver sentito parlare per la prima volta della causa del Situations da un articolo pubblicato dal giornale il 27 dicembre. Prima di allora, sostiene, period stata impegnata in discussioni produttive con l’organizzazione mediatica su una partnership e aveva spiegato che i contenuti del Instances “non contribuivano in modo significativo alla formazione dei nostri modelli esistenti”. Il NY Instances afferma che il chatbot di OpenAI ha “rigurgitato” interi estratti dei suoi articoli, un fenomeno descritto da OpenAI arrive “memorizzazione involontaria”, che la società ha esplicitamente tentato di evitare. 

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Il giornale ha anche chiesto a OpenAI di distruggere tutti i dati di addestramento e i modelli di chatbot che avevano utilizzato il suo materiale protetto da copyright. Gli esempi proposti dal Instances provengono da vecchi articoli che sono stati pubblicati su siti di terze parti, secondo OpenAI. “Sembra che il Situations abbia intenzionalmente manipolato i suggerimenti, spesso includendo lunghi estratti di articoli, al high-quality di significantly rigurgitare il nostro modello”. E dunque il giornale non racconterebbe tutta la storia, ma solo una parte: “I nostri sistemi in genere non si comportano nel modo in cui sostiene il New York Times, e questo fa pensare che abbiano istruito il modello a rigurgitare o hanno scelto i loro esempi tra molti tentativi”, si legge nel submit.

D’altra parte, rileva OpenAI, “abbiamo incontrato dozzine di persone, e le principali organizzazioni del settore occur la News/Media Alliance, per esplorare le opportunità, discutere le loro preoccupazioni e fornire soluzioni”. L’azienda di Altman ricorda anche alcuni degli accordi già stipulati, ad esempio con Associated Push, Axel Springer, American Journalism Job e NYU.

Occur prevedibile, l’azienda di Altman invoca il truthful use: “L’addestramento di modelli di IA utilizzando materiali Online disponibili al pubblico è good use, occur confermato da numerosi precedenti ampiamente accettati. Riteniamo che questo principio sia equo nei confronti dei creatori, necessario for every gli innovatori e fondamentale for every la competitività”. Ma ci si può sempre tirar fuori: “Siamo stati tra i primi nell’industria dell’IA a fornire un modo semplice for every gli editori affinché neghino ai nostri strumenti la possibilità di accedere ai loro contenuti, e il New York Occasions lo ha adottato nell’agosto 2023”.

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Gli esperti di OpenAI definiscono le accuse del giornale “prive di fondamento”, anche se si augurano comunque di arrivare a un accordo. Intanto, già che ci sono, non mancano di sminuire l’importanza del contributo del NYT al successo di ChatGPT: “Come ogni singola fonte, i loro contenuti non contribuiscono in modo significativo all’addestramento dei nostri modelli esistenti e inoltre non avrebbero avuto un impatto sufficiente for every la formazione futura”.
Dovranno allenarsi parecchio for each sostenere questa tesi, visto che le lead to for every violazione di copyright contro l’azienda di Altman (e Microsoft in solido) si moltiplicano. Un tribunale federale di Manhattan ha infatti disposto l’ammissibilità di una class motion sulla foundation della causa intentata dagli scrittori Nicholas Basbanes e Nicholas Gage, entrambi ex giornalisti. Anche in questo caso, OperAI GPT avrebbe utilizzato materiale protetto da diritto d’autore per accrescere le sue competenze e trattare argomenti differenti. La disputa legale arriva dopo quelle di altri narratori e saggisti, occur la comica Sarah Silverman o l’autore di Il Trono di Spade George R.R. Martin. L’avvocato di Basbanes e Gage ha spiegato a Reuters che è “oltraggioso” che le aziende che sviluppano chatbot possano sfruttare opere di altri for each “alimentare una nuova industria da miliardi di dollari, senza pagare alcun compenso”. I because of intendono “rappresentare una classe di scrittori il cui lavoro protetto da copyright è stato sistematicamente depredato” si legge nel testo. Per farlo, chiedono fino a 150.000 dollari for each ogni opera utilizzata senza permesso a titolo di risarcimento danni, oltre a un’ingiunzione permanente “per evitare che questi fatti si ripetano”.

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Written by bourbiza mohamed

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