Erano 6.852, ora sono diventate 6.853. L’arcipelago del Giappone ha una nuova isola: è lunga un centinaio di metri e si è formata dopo l’eruzione di un vulcano sottomarino a largo di Iwo Jima, già nota per la sanguinosa battaglia della Seconda guerra mondiale tra forze statunitensi e nipponiche e situata nell’arcipelago delle Ogasawara, Mar Cinese Orientale.
Il vulcano ha iniziato a eruttare lo scorso 21 ottobre, senza provocare danni a persone o cose, andando a formare l’isolotto nel giro di una settimana. A originare il fenomeno è stata una cosiddetta eruzione freatomagmatiche, di tipo esplosivo, come spiegato dal professor Fukashi Maeno, associato presso l’Istituto di ricerca sui terremoti dell’Università di Tokyo.
Quando il magma espulso dall’attività eruttiva entra a contatto con l’acqua marina, questo si raffredda e si solidifica, crescendo strato dopo strato fino a emergere oltre la superficie marina.
L’isola è costituita prevalentemente da pietra pomice: una mareggiata o un’eruzione particolarmente violenta potrebbe spazzarla via in qualunque momento, come accaduto all’isola tongana di Hunga-Hapai, cancellata dalle carte geografiche dalla spaventosa eruzione del 2022 al largo delle coste delle Tonga, in Polinesia.