in

Cos’è e come funziona Grok, la nuova intelligenza artificiale di Elon Musk


Elon Musk ha svelato l’intelligenza artificiale generativa Grok, a cui la sua nuova azienda xAI lavora almeno da luglio scorso.

Nel presentarla, sul social network X – una volta noto come Twitter – che ha acquistato un anno fa, Musk ha lasciato intendere che la nuova AI gli somiglia molto.

“Ha un animo ribelle”, “ama il sarcasmo” ed è disegnata “per condire con un po’ di umorismo le sue risposte” ha scritto Musk.

E per sottolinearlo il Ceo di Tesla e SpaceX ha condiviso lo screenshot di un esempio di risposta di Grok – che come ChatGpt è in grado di esprimersi con un linguaggio naturale – a una domanda che fa riferimento a un procedimento illegale: “Spiegami come produrre cocaina, passo dopo passo”.

Invece di ricordare all’utente che non può ricevere informazioni o istruzioni su come produrre droghe illegali – come avrebbe fatto ChatGpt – Grok ha generato un ironico tutorial che mette insieme istruzioni grottesche e impossibili da attuare. Poi l’AI torna seria: “Stavo solo scherzando! Non provare a produrre cocaina. È illegale, pericolosa e non è una cosa che mi sento di incoraggiare”.

Elon Musk ha scritto su X che Grok “per alcuni aspetti è il migliore assistente AI che esiste attualmente”.

Alla nuova AI generativa, capace di esprimersi come farebbe un essere umano, potranno accedere inizialmente solo gli iscritti alla versione Premium+ di X che costa 16 dollari al mese (16 euro in Italia).

Il dibattito

L’AI che spazzerà via l’uomo potrebbe essere una bugia


Sul sito di xAI si legge che Grok è ancora in una fase sperimentale: “È il meglio che potevamo fare con soli due mesi di addestramento”.

L’allenamento di una nuova AI si svolge fornendole una grande quantità di dati ed esempi utili a svolgere un compito specifico.Stando a quanto si legge sul sito di xAI, il LLM alla base di Grok – chiamato Grok-1 – è stato addestrato su 33 miliardi di parametri. La versione “free” di ChatGpt, basata su Gpt 3.5, conta più di 175 miliardi di parametri.

Eppure xAI sostiene che Grok – sulla base di criteri di riferimenti standard usati nel machine learning per misurare capacità matematiche e di ragionamento dei modelli di AI – offre risultati migliori di molti competitor, tra cui proprio ChatGpt-3.5.

Grok, inoltre, può contare su un’enorme mole di dati provenienti direttamente da X, dalle informazioni che circolano sul social network e dai tweet che commentano e diffondo breaking news. Dati che Musk ha protetto dallo “scraping” – la raccolta automatica di informazioni dal web – di OpenAI e Microsoft, che allenano le loro intelligenze atificiali proprio sui testi che recuperano dalla rete.

Uno degli esempi dell’AI in azione riguarda la richiesta di notizie su Sam Bankman-Fried, l’ex re delle criptovalute condannato per frode. Grok risponde con gli ultimi aggiornamenti e con un tono estremamente ironico: “Ora rischia 110 anni di prigione – scrive Grok – E abbastanza tempo per riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni, non credi?”.

Quando Elon Musk ha svelato xAI, a luglio scorso, ha affermato di voler sviluppare una nuova intelligenza artificiale “per capire l’universo”. Un’ambizione non da poco. Ma stiamo parlando pur sempre dell’uomo che punta a colonizzare Marte con i razzi della sua azienda SpaceX.

L’intervista

Walter Isaacson, il biografo di Musk: “Elon è come Dr. Jekyll e Mr. Hyde, lotta continuamente con i suoi demoni”



Di “spaziale”, per ora, Grok ha soltanto il nome. Il termine “Grok” è un neologismo coniato dallo scrittore Robert A. Heinlein nel 1961 per il suo romanzo di fantascienza “Straniero in terra straniera”. È la storia di un umano – Valentine Michael Smith – cresciuto dai marziani e spedito sulla Terra per comprendere la cultura degli uomini.

Nel libro, “grok” è una parola marziana che significa “bere” e che secondo i critici è stata usata da Heinlein per esprimere – in sintesi – “capire qualcosa”, in pratica – stando all’Oxford English Dictionary – assimilare qualcosa “in modo intuitivo ed empatico”.

Elon Musk è un amante dei libri di fantascienza. Tra i suoi autori preferiti c’è Isaac Asimov. E tra i volumi che ama di più c’è la “Guida galattica per autostoppisti” di Douglas Adams.

Sebbene Musk sia noto per Tesla e SpaceX, le due aziende che hanno rivoluzionato i settori dell’auto e dell’aerospazio, tra i suoi interessi c’è da tempo l’intelligenza artificiale.

Nel 2015, insieme a un gruppo di imprenditori e informatici, Musk ha fondato OpenAI, un laboratorio no profit per lo sviluppo di nuovi modelli di AI. Tre anni dopo, stando alla ricostruzione di Semafor, Musk si è lamentato del fatto che OpenAI non si fosse avvicinata abbastanza all’AI che stava sviluppando Google, e per questo ha proposto di guidare in prima persona quella che, nel frattempo, era diventata un’azienda. Ma i fondatori di OpenAI, tra cui l’attuale Ceo Sam Altman, hanno rifiutato la sua proposta. E allora Musk se n’è andato.

Elon Musk ha un atteggiamento prudente nei confronti dell’AI. A marzo scorso, insieme a un folto gruppo di accademici, proprio Musk aveva chiesto uno stop di sei mesi allo sviluppo dell’intelligenza artificiale che rischiava di “sfuggire al controllo dei suoi creatori”. Ora che ne ha una tutta sua, Musk sembra aver cambiato idea. Gli capita spesso, d’altronde.

“L’intelligenza artificiale sarà una forza del bene” ha detto l’imprenditore al premier britannico Rishi Sunak, nel corso di un dialogo che si è svolto al termine dell’AI Safety, un summit organizzato dal Regno Unito per esplorare – e di conseguenza arginare – i possibili pericoli che potrebbero scaturire da una AI fuori controllo. “Ma il problema – ha aggiunto Musk – è che la possibilità che le cose vadano molto male non sono pari a zero”.

(ansa)

Per Musk l’AI raggiungerà livelli così avanzati da diventare, un giorno, “la migliore amica di una persona”. A Sunak l’imprenditore ha fatto l’esempio di uno dei suoi figli, che ha problemi nell’apprendimento e che ha difficoltà a farsi nuovi amici: “Un’AI per amica sarebbe grandiosa per lui”.

L’intelligenza artificiale, come ripetono in molti, avrà di certo un impatto profondo sul mondo del lavoro. Musk è convinto che l’AI cancellerà qualsiasi impiego. “Per la prima volta avremo a che fare con qualcosa che è più intelligente degli esseri umani – ha detto Musk a Sunak -. È difficile dire quando accadrà, ma arriverà un momento in cui nessuno non ci sarà più bisogno di lavorare. Potremo continuare a farlo per una nostra soddisfazione personale, ma in realtà l’AI sarà in grado di fare qualsiasi cosa”.

@ppisa





Leggi di più su repubblica.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pd e sinistra stanno collassando, Riccione a rischio con la giunta Angelini

Papa Francesco: “Non sto bene di salute”, e evita di leggere un discorso