Sempre più ansiosi, indolenti, annoiati e aggressivi: è il ritratto preoccupante degli studenti italiani secondo un’indagine condotta da Nomisma, che segnala anche come tra i ragazzi diminuiscano sia l’attenzione in classe che l’interazione con i compagni.
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La preoccupazione dei prof
Lo studio – che ha coinvolto insegnanti di scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado in tutta Italia – vuole fotografare i comportamenti degli studenti nel nuovo contesto sociale post pandemico e, allo stesso tempo, individuare le priorità e le preoccupazioni degli insegnanti all’inizio del nuovo anno scolastico. La maggioranza dei docenti vede nei comportamenti degli alunni il principale rischio connesso alla propria professione, acuito spesso dalla mancanza di risorse e supporto da parte della scuola. Il tema della sorveglianza e della supervisione degli alunni rappresenta una fonte di crescente preoccupazione.
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Ansia e stress tra gli studenti
Secondo la maggioranza dei docenti sono drammaticamente diminuite l’attenzione in classe (per il 78% degli intervistati) e l’interazione tra gli alunni (per il 29%). Ma i dati più preoccupanti riguardano ansia e stress, rilevati in deciso aumento dall’81% dei docenti intervistati, situazioni che iniziano a manifestarsi tra gli alunni già a partire dalle elementari. Inoltre, 3 insegnanti su 4 hanno notato un aumento sia dei comportamenti aggressivi, sia di indolenza e noia tra gli alunni. Va però sottolineato come 1 docente su 2 abbia notato tra i ragazzi un maggiore rispetto delle diversità e inclusione.
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Poca consapevolezza dei rischi del mestiere
La ricerca ha permesso di verificare la conoscenza tra gli insegnanti del tema della “culpa in vigilando”, il rischio percepito e la conoscenza delle conseguenze non solo disciplinari, ma anche civili, penali e amministrative a cui il docente va incontro in caso di omessa vigilanza. Sulla “culpa in vigilando”, un terzo dei docenti ammette una scarsa conoscenza dell’argomento, percentuale che aumenta in modo significativo tra i docenti con minore esperienza. Anche le conseguenze sono complessivamente sottovalutate (solo il 21% dei docenti è a conoscenza delle ripercussioni amministrative a cui un insegnante va incontro in caso di omessa vigilanza).