Una manciata di secondi per la propria voce. Una per la propria immagine. Bastano due brevi registrazioni per poter leggere tutti i testi del mondo. In tutte le lingue del mondo. È quanto sono già in grado di fare gli Avatar digitali, una delle nuove frontiere dell’Intelligenza artificiale. Una tecnologia che in poco tempo ha svelato scenari impensabili. Che ha accelerato tantissimo e che promette di cambiare per sempre la vita di tutti. Gli Avatar digitali sono solo una pedina nello scacchiere dell’Ai. Si tratta di software in grado usare quei pochi secondi di registrazione produrre video che replicano discorsi e movenze di un umano. Creare labiali perfetti in tutte le pronunce possibili. Allutente (che sia unazienda o, supponiamo, un professore che deve tenere corsi di formazione in didattica a distanza) basterà solo scrivere il testo e darlo in pasto alla macchina. Lei farà tutto il resto. Non è uno scenario avveniristico. È realtà. Il mese scorso Beppe Grillo ha condiviso un video di- ventato subito virale. Il fondatore del M5s in tre minuti spiegava le frontiere dell’Ai. Ma in perfetto cinese mandarino e gesti che davano enfasi coordinata ad alcuni dei passaggi del suo ragionamento. Grillo non conosce il cinese. Ma il suo Avatar sÏ. Una ventina di giorni dopo il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha usato la stessa tecnologia per un altro video, parlando in francese, lingua che il capo della Lega non conosce. Entrambe le clip presentano imperfezioni analizzate con attenzione. Ma raccontano bene lo scenario che stanno disegnando queste tecnologie. Capaci di avvicinare, se non di confondere, il piano della realtà con quello della sua riproduzione tecnica. Un’opportunità espressiva. Ma anche un rischio che va regolato con competenza e saggezza. Il video di Grillo in cinese è stato realizzato da una startup romana. Si chiama Asc27. Ha sviluppato una tecnologia proprietaria in grado di riprodurre testi con avatar che rappresentano in modo realistico la persona che li legge. Lazienda ha presentato l’ultima versione del suo prodotto, ReAvat, a Roma durante la EduTech Challenges di Talent Garden.